Di Fabio Massa
Bisogna cercare di essere rigorosi. E coerenti. Certo, la coerenza in politica è dote rara, ma provarci non guasterebbe. Ci sono due strade percorribili. La prima: ascoltiamo ogni cosa che viene detta all’Italia da chiunque non sia italiano. Parla il presidente dell’Albania? Lo ascoltiamo. Quello della Bulgaria? Pure. I nordici d’Europa che ci dicono che siamo pezzenti e spendaccioni, anche. Gli Stati Uniti di Obama? Pure. E anche però quando parla Trump e magari Bannon dicendo oscenità. O Putin. E anche il Papa, dobbiamo ascoltarlo. Se ascoltiamo tutti questi e rispondiamo a tutti, allora ha diritto di parola anche Elon Musk in quanto multimultimulti miliardario e – ora – quasi membro dell’amministrazione americana. Oppure, ed è questa la mia posizione, di tutta questa gente semplicemente ce ne freghiamo. Certo, il mondo è libero di dire quel che vuole, ma alla fine noi siamo italiani e l’Italia è nostra. Aprite le valvole, come dice Dagospia, e parlate di questo e di quello? Benissimo. Noi non rispondiamo e non prendiamo in considerazione nulla. Decidiamo noi, e non discutiamo con gente che con il nostro Paese nulla c’azzecca. Perché questo fa una potenza internazionale: legge e ascolta, non dibatte con personalità estere. Pensate che il presidente degli Stati Uniti passerebbe più di 22 secondi su una dichiarazione di Giorgia Meloni e che il New York Times faccia più di un trafiletto a pagina 20? Invece noi se parla uno – pur ricco come Musk – noi lo mettiamo in prima pagina sul giornale, e gli risponde niente di meno che il Presidente della Repubblica. L’Italia dovrebbe scegliere una strada, semplicemente. Una strada che è indipendente dal messaggio, che può essere di destra e di sinistra, ma che dipende assai da chi lo pronuncia.