Gualtieri “Cessi la linea dei tagli, lo Stato si occupi di Roma”

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ROMA (ITALPRESS) – “Roma dovrà essere una città gioiosa e felice che guarda al domani”. Queste le parole del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervenuto a margine della presentazione del terzo rapporto alla città tenutasi presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. “Una sfida straordinaria che stiamo vincendo, con tante inaugurazioni come quella del 20 dicembre di Piazza Pia, e altri che faranno vedere come sarà la Roma di domani – esordisce Gualtieri – . Fin dal primo giorno abbiamo detto che questa città non andasse solo mantenuta e riportata a livelli di decoro adeguati, cosa che stiamo facendo rispetto a livelli di decoro disastrosi, ma anche trasformata profondamente. Questa trasformazione la stiamo realizzando con un grande piano di investimenti per una città più verde e vicina alle persone, soprattutto nelle periferie, anche per i cittadini di domani, le nostre bambine e bambini che devono essere al centro del nostro impegno. La magistratura? Io la ringrazio per il suo lavoro importantissimo – sottolinea – , perché bisogna stroncare qualsiasi atteggiamento non corretto nella realizzazione delle opere. La nostra commissione interna verificherà tutti i cantieri, non solo quelli delle ditte oggetto di inchiesta, per capire se qualcosa non è stato fatto bene, per punire eventualmente i responsabili. Tagli della manovra di bilancio? È necessario che cessi questa linea verso gli enti locali – dice Gualtieri -, oltre che di penalizzazione della città di Roma. Un primo risultato positivo è stato l’impegno per la cancellazione del taglio alla metro C. Sono anche da evitare i tagli alla spesa corrente e il blocco del 75% in turnover, che avrebbe un effetto devastante su Roma e su tutti i comuni. È importante adesso che il Parlamento corregga questi errori della manovra Il contributo mobilità rispetto a Milano? Questa differenza tra le quantità di risorse fornite alle due città è un fatto storico – commenta Gualtieri -, purtroppo a Roma c’è un contributo pro capite molto più basso rispetto a Milano, cosa che si spiega per ragioni storiche complesse e col fatto che per troppo tempo l’Italia non si è occupata della Capitale come dovrebbe”. xi6/vbo/gtr