“Il Pio Albergo Trivulzio prosegue nella propria volontà di conferire 800 alloggi, ora affittati a prezzi calmierati, al fondo immobiliare Invimit SGR, senza fornire alcuna informazione a sindacati e inquilini e non rispondendo alle richieste d’incontro. Il commissario straordinario nelle sedi istituzionali di comune e regione si limita a chiedere una fiducia in bianco, rispetto a tutte le richieste di informazioni e garanzie che sono state avanzate”. Lo denunciano i manifestanti dei sindacati della casa e gli inquilini che questa mattina hanno protestato davanti alla sede dell’istituto di cura chiedendo il blocco delle decine di sfratti per finita locazione e di altri sfratti che sono in fase di delibera. “A giungo sono stati deliberati 39 sfratti di cui 34 per finita locazione, uno per occupazione abusiva, uno per subaffitto e tre per morosità. Noi riteniamo che questi 34 sfratti non debbano avvenire”, ha detto Alessandro Manca, coordinatore comitati del Pio albergo Trivulzio. Nonostante non ci siano state “informazioni istituzionali e certe” da parte del fondo Invimit, sono comunque “proseguite una serie di azioni unilaterali come, ad esempio, una serie di delibere che propongono degli sfratti per finita locazione quindi per scadenza contrattuale”, ha spiegato Bruno Cattoli, segretario milanese Unione Inquilini.
L’aspetto su cui i sindacati si concentrano maggiormente è l’apertura di un dialogo con il fondo che, come sostiene Marco Bistolfi della segreteria SICET, “ha rifiutato un vero confronto” e, continua Bistolfi, “questa operazione sta avvenendo nella totale non comunicazione delle procedure agli inquilini che si sono trovati ad avere le visite degli ispettori per le verifiche catastali mandate da Invimit, senza alcuna pre-informazione, e la cosa più grave è che noi da mesi chiediamo di aprire un confronto sul rinnovo dei contratti d’affitto dei rapporti locativi ma da mesi non abbiamo nessuna risposta”. “Il conferimento del patrimonio immobiliare significherebbe un innalzamento dei canoni non abbordabile per gli attuali inquilini: la preoccupazione è non fare uscire le persone che vivono da una vita in queste case, avere canoni sostenibili e, soprattutto, avere la possibilità di rimanere per sempre in locazione. Ad oggi non c’è nessuna risposta sulle finite locazioni, fare uno sfratto quando ti è scaduto un contratto ma comunque stai pagando un canone non è una cosa corretta nei confronti degli inquilini”. ha dichiarato Carmelo Benenti, segretario Generale SUNIA Milano. “Sse usciranno le famiglie si aggraverà ulteriormente l’emergenza abitativa in citta”. Gli sfratti che erano programmati ad agosto sono stati rimandati al 4 novembre 2024 e, sia i sindacati sia gli inquilini, si augurano che in questa sede gli sfratti per finita locazione vengano ritirati o, quantomeno, ulteriormente rimandati nella speranza dell’apertura di un dialogo con il fondo”, ha concluso Benenti.
La dichiarazione di Mattia Gatti segretario generale Sicet Milano.