Tra 600 giorni lo scheletro della Torre del Moro lascerà il posto alle superfici nuove e fatte con materiali riciclabili e ignifughi della Torre Seta. Questa mattina proprio nel grattacielo di via Antonini distrutto da un rogo il 29 agosto 2021 è stato firmato da architetti e istituzioni presenti, tra cui il sindaco Giuseppe Sala e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il pannello che rappresenta simbolicamente la prima pietra della nuova Torre della Seta: si tratta di un prototipo dei pannelli di Ponzio SpA che andranno a rivestire la nuova facciata e che sarà poi messo nella nuova hall di ingresso, a memoria della rinascita. Nel 2026 – secondo il cronoprogramma – le oltre 80 famiglie che abitavano nell’edificio di 16 piani potranno tornare in appartamenti rinnovati. A firmare il progetto, che ha un costo di 20 milioni, è lo Studio Marco Piva e Imprecom. L’architetto Piva ha spiegato che la nuova Torre Seta “sarà un’architettura molto elegante, essenziale ma anche molto milanese perché guarda in avanti, usa il design come componente di progetto, i materiali più avanzati. La sicurezza è la prima cosa a cui abbiamo pensato nel progetto. Poi è venuta la composizione architettonica ma l’idea era proprio di compartimentare ogni possibile sezione della torre in modo da evitare qualsiasi eventuale incidente simile che comunque non può avvenire perché stiamo usando materiali assolutamente ignifughi. La sicurezza è data anche dal fatto che queste persone potranno vivere in un luogo piacevole, in cui c’è sicurezza ma non la si percepisce come elemento oppressivo o limitante. L’idea di aver creato anche questo parco sospeso tra la torre e le ville aiuta a creare l’idea di sostenibilità sociale per cui oggi vivere in un appartamento non vuol dire esser estraneo al tuo vicino”. La sicurezza è stata evidenziata anche da Agenore Maciocia, ad Imprecom: “Le istituzioni giocano un ruolo chiave; pertanto, è importante sottolineare l’urgenza di introdurre normative più stringenti e la necessità di utilizzare materiali in Euroclasse A1 e A2, gli unici sicuri dal punto di vista del fuoco, sia negli edifici di nuova costruzione sia in quelli da riqualificare.” Il progetto, oltre al rifacimento della facciata e delle balaustre del corpo torre e delle villette adiacenti, interviene per ripristinare e incrementare le aree verdi della corte interna, oltre all’atrio del palazzo gravemente danneggiato.
Nel suo intervento, il sindaco ha ricordato la forza dimostrata dai residenti. “Ognuno ha fatto la propria parte – ha ricordato – soprattutto i residenti, il prendersi cura dei propri inquilini, bussare a ogni porta, assicurarsi che non ci siano persone bloccate. Da qui ognuno deve ricominciare a fare la sua parte. Il comitato continuerà a fare la sua parte e la sta facendo bene. La magistratura continuerà a fare la sua parte. Le responsabilità ci sono. Nessuno di noi è giustizialista ma tutti vogliamo la verità su quello che è successo. La durata dei lavori è nei limiti dell’accettabilità”. Anche il governatore Fontana ha evidenziato la resistenza dei cittadini: “Io credo sia stato un evento che ha dimostrato la capacità dei cittadini, degli inquilini, di mettersi insieme, di essere coesi, di cercare di affrontare i problemi in maniera intelligente, e credo ci sia stata anche una buona collaborazione da parte delle istituzioni che hanno ciascuno fatto la loro parte. Noi mettendo a disposizione case Aler e tutte le attività amministrative necessarie per il rilascio dei vari permessi nel modo più rapido possibile. Adesso finalmente i lavori possono partire. La norma – che disciplina che i materiali siano ignifughi – c’è, bisogna fare in modo che venga rispettata” ha affermato a margine.