Di Fabio Massa
“Io vorrei che tutti noi avessimo fatto figli. Fare figli fa bene alla società”. Questa è la frase che il sindaco di Genova Bucci, candidato alla presidenza della Regione Liguria, ha pronunciato. Parla di chi non ha fatto figli? Dice che chi non ha fatto figli ha una colpa? Analizza le problematiche del concepimento, oppure criminalizza chi preferisce la carriera? Oppure dice una ovvietà, cioè che la società si basa anche sulla natalità, non fosse altro che i bimbi di oggi saranno i lavoratori di domani, concetto largamente condiviso da ogni demografo esistente sul pianeta. E non è legittimo dire che sarebbe bello che tutti facessero figli, per la gioia che questi portano, come sarebbe bello che ci fosse la pace nel mondo e che tutti vivessimo in letizia ed armonia? Certo che sì. Il problema è che la frase di Bucci è banale, scontata, quasi lapalissiana. E invece no: il suo avversario si sente tirato in causa perché di figli non ne ha avuti, e attacca. Attacca a fondo perché dice che questo è un modo per criminalizzare chi non ha avuto bambini, che i diritti delle donne, che i diritti degli uomini, che è fascismo! Ora, uno può pensarla e fare come vuole nella sua vita, ma è consentito – spero – a chiunque dire che i figli sono il futuro della società, dalla qual cosa discende che più ce ne è, più siamo contenti. Fascismo sarebbe vietare di poter pronunciare queste parole. Dopodiché continuo a non capire la natura di certe polemiche: forse che per scegliere il governatore della Liguria i liguri sono così scemi da preferire chi ha figli a chi non ne ha, senza considerare la cosa più importante, ovvero quali sono le proposte per risolvere i tanti problemi di un territorio martoriato da lavori autostradali infiniti, con una manutenzione del territorio a dir poco disastrosa eccetera eccetera? Per la serie: continuare a parlare di cose che non interessano a nessuno.