Le Olimpiadi a rischio irrilevanza: le due città e le due regioni devono fare di più

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Di Fabio Massa
E’ vero, c’è il cambiamento climatico, l’autunno più freddo degli ultimi 30 anni, a Gaza è sempre un mattatoio, gli Israeliani sono sempre nel mirino dei razzisti di tutto il mondo, la procura ha indagato le curve e vorrebbe commissariare Milan e Inter. Ma in tutto questo casino serve uno sforzo sulle Olimpiadi Invernali 2026 Milano Cortina. Uno sforzo collettivo, come fu con Expo. Uno sforzo per catalizzare l’attenzione su un evento che mostrerà al mondo non come sarà bella Milano, come fu nel 2015. Ma come continuerà ad essere bella Milano. Uno sforzo per catalizzare l’attenzione su un evento che altrimenti si configurerà come un flop. Non per i lavori infrastrutturali, non per la realizzazione di opere, neppure (forse) per il tempo perso da Vincenzo Novari, non per la carenza di sponsor (l’attuale ad Varnier sta recuperando il gap). No. Sarà un flop perché non gliene fregherà niente a nessuno. Sarà un flop perché invece di essere un grande evento sarà un evento minore, meno importante. La politica deve iniziare a parlare con costanza delle Olimpiadi invernali, i media devono iniziare a parlarne con costanza, gli organizzatori di eventi devono iniziare a creare occasioni in cui parlarne. Altrimenti semplicemente sarà una manifestazione condannata all’irrilevanza, che non scalderà e che verrà vissuta solo come una immensa, colossale, rottura di palle per il traffico e il casino. Davvero abbiamo vinto le Olimpiadi per questo?

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