Inchiesta ultrà, indagato il consigliere regionale Manfredi Palmeri

Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra, è accusato di corruzione tra privati, per rapporti con un imprenditore interessato ai parcheggi dello stadio di San Siro. La replica: "Mai fatto favori a nessuno".

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Tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano sulle curve ultrà c’è anche Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. E’ accusato di corruzione tra privati in una tranche per i suoi rapporti con un imprenditore interessato, si legge nell’ordinanza del gip, a “garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto” per i parcheggi dello stadio di San Siro. “Adesso io a Manfredi comunque gli ho comprato già il quadro è!! Sono 10.000 di quadro!!”, diceva Gherardo Zaccagni, “gestore” di parcheggi e finito ai domiciliari per altre imputazioni.

“Non ho mai fatto favori a nessuno in cambio di denaro o regalie. Peraltro nel lavoro allo Stadio non ho alcun potere gestionale e decisionale per favorire chicchessia”: è quanto si legge in una nota inviata all’ANSA da Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo e consigliere comunale milanese, indagato nell’inchiesta della Procura di Milano sulle curve ultrà di Inter e Milan. “In tanti anni di specchiata attività professionale e anche pubblica – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio comunale – questa ipotesi di cui ho letto mi amareggia ed è destituita di qualsiasi fondamento, come sarà dimostrato in tutte le sedi. Da parte mia totale fiducia e piena collaborazione”.

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