Ogni giorno il pendolare di Trenord si sveglia e spera che il treno passi, che magari una volta tanto sia in orario, e soprattutto che arrivi. Così finalmente può scendere. Poi c’è chi decide di prenderli tutti, i treni di Trenord, e di viaggiare per un mese, d’accordo con l’azienda, per farne un progetto di arte contemporanea. Margherita Morgantin, “artista visiva”, ha inaugurato martedì 24 settembre alla Casa degli Artisti a Milano Cronache dal viaggio breve, 15.289.000 minuti (il tempo collettivo di chi si sposta in treno ogni giorno).
Negli spazi di corso Garibaldi trovate disegni, installazioni e un’audio-performance. Il viaggio di Margherita Morgantin “è un progetto di eco semantica che cerca di stabilire, attraverso il ritmo, la ripetizione, i segni e le tracce, i rapporti che instauriamo con l’ecologia intesa come la scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e gli ambienti organici o inorganici in cui viviamo”. Qualunque cosa voglia dire, trattandosi di arte contemporanea.
Secondo Paolo Garavaglia, Direttore Comunicazione, Relazioni Esterne e Sostenibilità di Trenord, “Il progetto nasce dalla volontà di guardare e far guardare il nostro lavoro con gli occhi dell’arte. L’artista si è immersa nella quotidianità dei nostri viaggi; li ha ascoltati, fotografati, disegnati, immaginati; ha contato i minuti di vita che ogni giorno trasportiamo, fino a realizzare un’installazione coinvolgente e appassionante. La performance prende iconicamente spunto dalla scritta che campeggia sul frontone della storica centrale elettrica del deposito di Novate Milanese: “Stazione di trasformazione e conversione”. Nell’arte, le tre parole dell’energia diventano orizzonte di novità e di cambiamento». “Stazione di trasformazione e conversione” è il “mantra poetico” che Margherita Morgantin ha preso in prestito dalla scritta sulla facciata esterna della sottostazione elettrica di Novate Milanese, la prima stazione realizzata nel 1929 durante il processo di elettrificazione; riceve energia in alta tensione e la converte diminuendone il voltaggio prima di immetterla nel circuito ferroviario.
Cronache dal viaggio breve, 15.289.000 minuti/presenza alternata è un audio performance realizzata dall’artista con Beatrice Goldoni e Simone Schiavo. “È un’opera immersiva – viene spiegato – che isola lo spettatore in cuffia e costruisce un panorama sonoro in cui la prossimità dei corpi e il linguaggio trasformano l’incontro con l’altro e lo sguardo sulle cose.
Un’opera il cui spartito è composto da dati tecnici, sigle, numeri, destinazioni, parole incontrate, suoni e testimonianze; un audio esperienziale capace di ri-definire, attraverso il riconoscimento ciclico dei segni e della loro ritmica ripetizione, la nostra geografia interiore”.
Fino al 29 settembre.