Sono partiti venerdì, ad alluvione ancora in corso, dopo aver raccolto l’appello proveniente dalla Caritas diocesana di Faenza-Modigliana. Operatori e volontari di Caritas Ambrosiana sono nuovamente nell’Emilia-Romagna finita sotto l’acqua e il fango. Là dove per mesi avevano già operato, in seguito alle inondazioni di inizio maggio 2023.
Tre volontari operano da sabato nel quartiere Borgo di Faenza e a Traversara di Bagnacavallo (Ravenna), due tra le aree che hanno subito gli effetti più pesanti dell’alluvione sviluppatasi la scorsa settimana, contribuendo a svuotare da acqua e fango abitazioni ed edifici. Rimarranno accanto ai volontari romagnoli sicuramente per questa settimana, ma l’intenzione è rafforzare il team ambrosiano e prolungarne l’impegno anche nelle settimane successive, quando partirà l’opera di pulitura e asciugatura, sempre grazie ad attrezzature (in particolare 58 deumidificatori) rese disponibili da Caritas Ambrosiana, che si è ormai dotata di un robusto stock di strumenti per l’intervento in queste genere di emergenze.
Tra i primi obiettivi, la ripulitura del centro diurno “Cimatti” di Faenza, luogo di accoglienza, socializzazione e cura per 17 anziani parzialmente non autosufficienti, affetti da problemi di salute mentale e malattieneurodegenerative. Il centro è gestito dalla cooperativa sociale L’Alveare in collaborazione con la Caritas di Faenza-Modigliana e i servizi sociali territoriali: inaugurato nel 2000, completamente ristrutturato dopo i gravissimi danni subiti nel 2023 grazie anche a Caritas Ambrosiana (e al suo contributo da 227 mila euro), avrebbe dovuto essere riaperto il prossimo 20 ottobre. La data è confermata, anche se la riapertura effettiva avverrà più in là. L’impatto della nuova alluvione pare aver causato guasti meno rilevanti di quelli di un anno e mezzo fa, ma bisognerà comunque ripulire, asciugare, aggiustare: operatori e volontari Caritas sono pronti a farlo da subito, l’alluvione non avrà l’ultima parola.