Il giardino interno del Cam Garibaldi da oggi porta il nome della cantautrice e interprete Giuni Russo, celebre e indimenticata voce della musica italiana, prematuramente scomparsa a Milano il 14 settembre 2004. L’intitolazione si è svolta oggi pomeriggio nel centro civico, vicino al quale la cantautrice abitava e sede di servizi alla persona, ma soprattutto luogo di iniziative artistiche, socio-ricreative e culturali. Alla cerimonia sono intervenuti l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, il presidente del Municipio 1, Mattia Abdu, la cantautrice Alice e Maria Antonietta Sisini, presidente della associazione culturale ‘GiuniRussoArte’.
“Giuni Russo non è stata solo cantautrice di talento – ha dichiarato l’assessore Sacchi – ma anche un’artista capace di innovare e sperimentare, portando la sua musica a livelli di eccellenza e originalità. La sua voce unica, capace di toccare le corde più profonde dell’anima, ha lasciato un segno incancellabile nel cuore di tutti noi. È stata un’artista che ha saputo incarnare la tensione tra ispirazione artistica e le rigide dinamiche del mercato discografico. Era originaria della Sicilia ma a Milano ha compiuto il suo percorso artistico permettendoci di dire alla fine che Giuni era anche un po’ milanese. Per questo – ha concluso l’assessore – il giardino che abbiamo voluto dedicarle è un tributo non solo alla sua musica, ma anche al suo spirito indomito, che continua a ispirare artisti e appassionati”.
Giuni Russo, pseudonimo di Giuseppa Romeo, nasce a Palermo il 10 settembre 1951. Dotata di un’estensione vocale straordinaria, che copre quasi cinque ottave, si distingue per la sua originalità e sensibilità interpretativa. Inizia a studiare canto giovanissima. Nel 1967 partecipa e vince il Festival di Castrocaro accedendo a Sanremo l’anno successivo.
Dopo un primo successo negli anni ‘70, raggiunge la fama nel 1982 con il brano “Un’estate al mare”. Il grande successo non limita a sua carriera sperimentale che le permette negli anni successivi di esplorare nuovi orizzonti musicali, fondendo hits commerciali con sonorità più ricercate.
Nel 1988, con l’album “A casa di Ida Rubinstein”, si avvicina alla musica classica, consolidando il suo stile innovativo. Negli anni ’90 e 2000, Giuni si dedica a un percorso più personale, collaborando con poeti e scrittori. La sua ultima partecipazione a Sanremo è nel 2003, con il brano “Morirò d’amore”.
Nel 2004, nella notte tra il 13 e il 14 settembre si spegne nella sua casa milanese. È sepolta nel ‘Carmelo’ milanese, il cimitero del Convento di Santa Teresa di Gesù Bambino a Milano. Il 25 maggio 2005 viene costituita dalla musicista Maria Antonietta Sisini l’associazione culturale “GiuniRussoArte”, associazione senza scopo di lucro e ufficiale, con il compito di promuovere e tutelare le sue opere e la sua immagine di Giuni Russo.