La Procura di Milano indaga con l’ipotesi di reato di “strage”, al momento a carico di ignoti, sull’incendio del magazzino gestito da una famiglia cinese, scoppiato giovedì sera in via Cantoni, zona Certosa, nel quale sono morti tre giovani. Allo stato non ci sono certezze che si sia trattato di un gesto doloso, ma questa è l’ipotesi più accreditata al vaglio nelle indagini dei carabinieri e dei vigili del fuoco, coordinate dal procuratore di Milano Marcello Viola e dal pm Luigi Luzi. Questo anche in relazione alle presunte minacce nei confronti del padre e della madre del titolare dell’emporio, avvenute il giorno prima e la stessa mattina del 12 settembre e poi denunciate ai carabinieri.
Nei prossimi giorni saranno effettuate le autopsie sulle giovani vittime, il 24enne designer Pan An e fratello e sorella di 18 e 17 anni, Yinjie Liu e Yindan Dong. La famiglia che gestiva il magazzino ha denunciato che sia il giorno prima che la mattina del 12 settembre il padre e la madre del titolare sarebbero stati avvicinati, prima l’uno e poi l’altra, da una persona che con un coltello li avrebbe minacciati, dicendo loro che dovevano versare 20mila euro. Una richiesta relativa ad un “debito” pregresso, e non quindi legata al pizzo sull’attività commerciale. I carabinieri stanno facendo accertamenti, anche analizzando i conti delle attività gestite dalla famiglia cinese. Sul fronte delle analisi tecniche i vigili del fuoco stanno verificando se il rogo, come è più probabile, sia partito dalla zona del magazzino più vicina all’ingresso e alla strada e se qualcuno possa aver gettato dentro qualcosa per appiccare l’incendio, rompendo una finestra del locale. Continua anche l’analisi delle telecamere di sorveglianza.
Incendio all’emporio cinese, si indaga per strage
La Procura di Milano indaga con l'ipotesi di reato di strage sull'incendio scoppiato giovedì sera nel magazzino di via Cantoni costato la vita a tre giovani cinesi. L'ipotesi più accreditata è il gesto doloso.