Radio Design, una mostra sull’evoluzione estetica degli apparecchi radiofonici

La mostra all'ADI Museum Design di Milano si propone come approfondimento critico con un focus particolare sul modo in cui il design degli apparecchi radiofonici abbia influenzato e sia stato influenzato dai cambiamenti sociali e culturali.

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In occasione del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi e dei 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica pubblica, l’ADIDesign Museum di Milano e la Fondazione Cirulli di Bologna ospiteranno “Radio Design: l’evoluzione estetica degli apparecchi radiofonici”.

L’evento si terrà dal 5 al 27 settembre a Milano, presso la sede dell’ADI Design Museum e offrirà un viaggio inedito nel mondo del design e della tecnologia radiofonica, esplorando i cambiamenti e le innovazioni che hanno caratterizzato questo affascinante settore. Più di 50 modelli provenienti dalla collezione privata di Davide Vercelli, progettista e curatore della mostra, testimoniano la rivoluzione che ha interessato il mondo della radiofonia, dai primi apparecchi a valvole fino ai dispositivi più moderni. Il percorso espositivo è guidato da alcuni grandi temi che hanno attraversato la società e che sono stati interpretati anche dal mondo della radio. Ampio spazio è dedicato all’epopea di importanti aziende come Braun, Ducati e Brionvega e ai contributi di autorevoli progettisti quali i fratelli Castiglioni, Zanuso e Sapper, Le Corbusier, Starck, Pantom e Loewy. Vengono poi messi in luce i cambiamenti di stampo tecnologico intervenuti con l’invenzione dei transistor, la conseguente miniaturizzazione dei prodotti e l’effetto dell’innovazione tecnologica sul design, ma anche quelli legati ai materiali con l’avvento delle plastiche nei prodotti di massa, dalla bachelite sino ai tecnopolimeri più moderni. La mostra indaga poi il ruolo del mezzo radiofonico sul piano socioculturale: da strumento di propaganda e di unità nazionale-necessità comune ma interpretata differentemente da Italia e Germania-alla radio modernista scaturita dal concorso lanciato da Gio Ponti fino alla SpaceAge degli anni Settanta. La mostra si propone dunque come approfondimento critico con un focus particolare sul modo in cui il design degli apparecchi radiofonici abbia influenzato e sia stato influenzato dai cambiamenti sociali e culturali. Si articola così un racconto delle diverse “vite” della radio attraverso un’analisi puntuale dei contesti socioeconomici, delle storie personali e delle invenzioni dei progettisti che hanno contribuito all’evoluzione estetica e alla diffusione della radio dagli anni‘30 sino ai giorni nostri: la radio come simbolo di modernità, strumento di propaganda, mezzo di intrattenimento e, oggi, dispositivo multifunzionale.

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