Sharon, il Procuratore Rota: “Vicini alla soluzione”

Il delitto di Terno d'Isola: Maria Cristina Rota è fiduciosa sulla soluzione. A vuoto le ricerche dell'arma del delitto. Il fidanzato della vittima: "Un po' tardi per cercarla ma non è il mio lavoro, non posso giudicare". Proseguono le indagini nel cerchio delle conoscenze della donna.

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“Mi sembra un po’ tardi adesso. Andava fatto prima? Secondo me sì. Sì vede che prima avevano cose più urgenti da controllare probabilmente, ma non è il mio lavoro, non posso giudicare”: così Sergio Ruocco ha commentato le ricerche dell’arma utilizzata per il delitto della sua compagna Sharon Verzeni effettuate mercoledì e giovedì dalle forze dell’ordine a Terno d’Isola. “E’ passato un mese e la sto vivendo male, come al solito, purtroppo”, ha detto dopo essere tornato nella casa dei suoceri dopo il lavoro: “Tornare al lavoro in questa situazione non è il massimo, ho sentito ovviamente l’affetto dei colleghi che mi stanno vicino”. “Siamo vicini alla soluzione” afferma intanto il Procuratore facente funzioni di Bergamo, Maria Cristina Rota.  Lo riporta in prima pagina il quotidiano L’Eco di Bergamo. “Le indagini sono serratissime – ha detto Rota – l’obiettivo è di assicurare alla giustizia il presunto autore dell’omicidio”. Proseguono gli accertamenti sulla cerchia di conoscenze di Sharon, ma anche sull’ipotesi di un uomo che la vittima non conosceva come anche Ruocco ha affermato più volte. Quella del balordo che magari ha fatto delle avances a Sharon, poco prima dell’una di notte e ha posto fine alla vita della donna che stava passeggiando perché le era stato consigliato per perdere peso, è una delle piste che rimane presente a inquirenti e investigatori bergamaschi, così come continuano le ricerche dell’uomo in bicicletta ripreso dalle telecamere mentre contromano percorreva via Castegnate nei minuti del delitto. Chi indaga ha da giorni un nome su cui lavorare, ma l’uomo non si è ancora fatto vivo o avrebbe ragioni per non farsi trovare, anche se è stato precisato che non si tratterebbe del killer ma potrebbe aver visto qualcosa. Il magistrato lancia un messaggio anche ai residenti di Terno d’Isola: “La popolazione non deve allarmarsi al punto di modificare il proprio stile di vita. Il territorio è sufficientemente controllato dalla forze di polizia”. Infine la procuratrice ricorda che durante i controlli dei carabinieri alla ricerca del coltello del delitto c’erano “schiere di curiosi, cameramen e giornalisti” che non consentivano agli specialisti in campo “di lavorare in serenità” mentre, conclude, “abbiamo bisogno di poter operare in pace”. Se davano fastidio perché non farli allontanare?

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