Caldo, cantieri e disservizi, l’estate di “passione” di turisti e pendolari Trenord

Insieme alle corse tagliate verso i laghi, provocando disagi non solo ai pendolari ma anche ai turisti, tornano i classici tormentoni estivi: diminuzione del numero dei treni, guasti per il troppo caldo, treni con capienza ridotta.

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Non c’è pace per i pendolari lombardi. Il quotidiano La Repubblica ha analizzato i dati forniti da Trenord (disponili sul sito del vettore alla pagina “indennizzi e rimborsi”) e ha riscontrato che tra gennaio e maggio sono in media più di mille i treni soppressi al mese, con un picco ad aprile di 2.221 convogli. Non va meglio per i ritardi con oltre 2.500 convogli al mese che non arrivano in orario, registrando la peggior performance nel mese di maggio con 3.651 treni in ritardo. Questi sono i dati forniti da Trenord ad oggi, la società infatti fa i calcoli con 3 mesi di scarto; sono la somma dei risultati delle 42 direttrici ferroviarie e va ricordato che il gestore lombardo classifica un mezzo in ritardo solo se ha accumulato più di 15 minuti mentre fino all’anno scorso bastava superare i 5, scrive il quotidiano. Oltre a questi dati poco confortanti questa estate si sono aggiunti i lavori di Rfi che sta facendo su tutta la rete italiana. Insieme alle corse tagliate verso i laghi, provocando disagi non solo ai pendolari ma anche ai turisti (certo, ci sono navette e bus sostitutivi ma a quanto pare sembra che la segnalazione delle fermate non sia così precisa se non addirittura sbagliate), tornano i classici tormentoni estivi: la diminuzione del numero dei treni come se la gente non lavorasse anche ad agosto, convogli ridotti, ovvero con meno carrozze e quindi capienza oltre ai guasti ai convogli perché le temperature eccessive mandano in sovraccarico l’aria condizionata che a sua volta manda in avaria alcuni sistemi elettrici con il risultato di avere un treno fermo in avaria. Nonostante questi dati e testimonianze, l’Assessore ai Trasporti di Regione Lombardia Franco Lucente commentava recentemente le performance di Trenordsuperiori rispetto agli indicatori nazionali” e che “i nuovi convogli stanno migliorando notevolmente gli indici di puntualità”. Sono gli stessi convogli troppo alti per transitare dalla galleria di Monte Olimpino, tra Italia e Svizzera, gli stessi con i nuovi bagni chimici che se non svuotati vanno in blocco (e sembra, dati della Regione, accada che quasi 1 volta su 4), gli stessi, come il nuovo Donizetti, che sono nuovi ma troppo piccoli, infatti su ciascun treno si sono persi 110 posti. Se in Regione Lombardia promuovono la gestione di Trenord tanto da affidarle per i prossimi 10 anni il servizio senza aver fatto alcun bando di gara non si capisce come ma il Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia abbia convocato a settembre un tavolo sui problemi dei trasporti, includendo tutti i gestori del trasporto pubblico. Insomma, qualcosa non va e non stiamo parlando solo dei treni di Trenord, in una regione congestionata come la Lombardia si aspetta che il TPL funzioni e anche bene.

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