Proseguono su diversi fronti le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa con quattro coltellate la notte tra lunedì 29 e martedì 30 luglio scorsi a Terno d’Isola. Da un lato i carabinieri del Ros stanno analizzando la ‘copia forense’ del cellulare della vittima per cercare eventuali chat o messaggi nascosti che possano in qualche modo indirizzare verso una pista precisa. Dall’altro proseguono gli accertamenti del Ris su alcuni profili genetici prelevati negli ultimi giorni nella zona del delitto – via Castegnate a Terno d’Isola – da confrontare con le tracce di Dna eventualmente riscontrate sugli abiti e sui campioni prelevati durante l’autopsia sul corpo di Sharon. I carabinieri hanno convocato alcune decine di persone per fare loro il test del dna come i soccorritori, di chi abita nella zona dove è avvenuto l’omicidio o si trovava in zona la sera in cui è stata uccisa. A oggi gli inquirenti – i carabinieri di Bergamo, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio – non si sbilanciano e mantengono il massimo riserbo sul caso: non è chiaro se a uccidere Sharon sia stato uno sconosciuto – tesi avallata dalla vita all’apparenza senza ombre della vittima – oppure qualcuno che la conosceva e voleva colpire proprio lei – tesi supportata dall’accanimento del killer con le coltellate ‘in profondità’ -, anche perché di elementi chiave per far propendere per l’una o l’altra ipotesi non ve ne sarebbero.
Omicidio di Sharon Verzeni, test del dna a decine di persone
I carabinieri del Ros stanno analizzando la 'copia forense' del cellulare della vittima mentre proseguono gli accertamenti del Ris su alcuni profili genetici prelevati negli ultimi giorni nella zona del delitto.