Salvini contro il comune di Milano: “Niente case ai rom”

Il vicepremier e leader della Lega è intervenuto al question time alla Camera attaccando il comune che dopo lo sgombero del campo nomadi di via Bonfadini ha assegnato le case ad alcune famiglie. La replica degli assessori milanesi: "E' una fake news, non sono state seguite vie preferenziali"

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“Lascio giudicare a chi ci sta ascoltando e alle istituzioni preposte se questi nuclei famigliari  siano meritevoli di superare migliaia di altre famiglie milanesi in coda per l’assegnazione di una casa popolare. La mia risposta è no”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, rispondendo al question time alla Camera a una interrogazione di deputati di Fratelli d’Italia sulle famiglie rom sgomberate la scorsa settimana dal campo nomadi di via Bonfadini a Milano, sistemate dal comune nelle case popolari. “Le competenze del Ministro dei Trasporti sono assolutamente residuali – ha precisato Salvini -. Le competenze sono della Regione e del Comune. Il Comune di Milano, con delibera del 18 aprile scorso, ha disposto il trasferimento di 34 nuclei famigliari rom residenti nel campo di via Bonfadini in alloggi di edilizia residenziale della Società metropolitana milanese, gestore per conto del Comune”. “Al momento dello sgombero – ha proseguito il ministro – risultavano presenti 31 persone, corrispondenti a 14 nuclei famigliari. Tutti i nuclei sono stati considerati in stato di necessità per condizioni di fragilità, con un esame immediato e sicuramente curioso. Basta andare a fare una ricerca su internet per ricondurre ai residenti in via Bonfadini e dintorni droga, traffico di rifiuti, reati ambientali, costruzione di ville abusive, abusive, furti, ritrovamenti di refurtiva, incendi, ritrovamenti di auto rubate, incendi, inseguimenti con la polizia”.

Pronta la replica degli assessori milanesi. “Quando il partito di Salvini governava Milano ha tollerato questo e altri campi per 18 anni”. Così gli assessori del comune di Milano Guido Bardelli (Casa), Lamberto Bertolé (Welfare) e Marco Granelli (Sicurezza) rispondono al ministro Matteo Salvini. “Gli interventi di polizia che menziona il ministro Salvini sono stati eseguiti dalla Polizia locale. Per questo noi abbiamo chiuso questo campo – proseguono -, come altri 3 regolari e 20 non autorizzati, mettendo la parola fine a anni di degrado, illegalità e insicurezza”. Salvini ha poi polemizzato sul fatto che i nomadi non meritassero case popolari. “Tra gli strumenti utilizzati per chiudere il campo, vi è anche una legge di Regione Lombardia a tutela delle fasce deboli in stato di necessità – proseguono -. La valutazione attenta portata avanti dai servizi sociali e direzione casa anche nei tavoli tecnici con la Prefettura nei mesi precedenti ha individuato 14 nuclei in stato di necessità a cui proporre un alloggio temporaneo e un percorso di affiancamento sociale”. “Uno strumento del resto usato anche da Regione Lombardia – sottolineano -nel novembre del 2022 per lo sgombero delle case Aler di via Bolla. In quel caso i nuclei familiari in stato di necessità che hanno avuto un alloggio temporaneo furono però 50”. “Uno strumento che viene proposto a tutti coloro che si trovano nelle stesse situazioni – spiegano ancora -. Alla politica chiediamo di non fomentare guerre tra poveri seminando fake news“.
Infine una precisazione: “Gli alloggi Sat assegnati sono soluzioni abitative transitorie che il Comune può assegnare in situazioni di fragilità accertata in aggiunta agli alloggi previsti dal piano annuale – concludono -. Non sono state seguite quindi vie preferenziali di assegnazioni, si tratta di percorsi di assegnazione differenti”.

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