È morto pacificamente a Los Angeles all’età di 90 anni JOHN MAYALL, pioniere del blues. Ci ha lasciato il 22 Luglio 2024 ma la famiglia ha diffuso la notizia soltanto oggi, senza specificare la causa della morte.
Il suo collettivo musicale degli anni ’60, i Bluesbreakers, contribuì a inaugurare un periodo fertile per il rock, portando alla ribalta “giovani” (ai tempi) chitarristi come Peter Green, Mick Taylor e Eric Clapton. ‘Slow Hand’ disse di lui: “John Mayall è un Maestro vero, ha praticamente gestito una scuola incredibile per musicisti. Un genio anche nello scovare talenti”. Dopo essere passati alla sua corte, i succitati fondarono gruppi epocali tra cui Cream, Fleetwood Mac, Rolling Stones.
Cantante e polistrumentista, soprannominato “il Padrino del Blues Britannico” nonché arrangiatore di alcuni dei più grandi del genere dell’epoca, John Mayall ha saputo educare, ispirare e intrattenere per una vita intera. Un artista completo, a tutto tondo. La sua influenza nell’universo del rock a partire dagli anni ’60 è enorme. Comprò la sua prima chitarra in congedo dal servizio militare in Corea e da lì “la valanga iniziò a rotolare”. All’età di 30 anni, nel 1963, Mayall si trasferì da Manchester a Londra: sentendo la rivoluzione nell’aria, abbandonò la sua professione di grafico per abbracciare una carriera nel blues, lo stile musicale nato nell’America nera che lo aveva stregato sin dal primo ascolto con suo padre. Figlio di un jazzista, fin dall’infanzia si appassionò ai musicisti blues americani fra cui Leadbelly, Albert Ammons, Pinetop Smith e Eddie Lang. Imparò da autodidatta a suonare il piano, la chitarra e l’armonica. “Il blues è LA musica originale, una passione irresistibile per me. Si tratta di quella schietta onestà con cui il blues esprime le nostre esperienze nella vita, qualcosa che è collegato a noi indissolubilmente… Onestamente, però, credo che nessuno sappia davvero cosa sia esattamente il blues. Semplicemente io non riesco a smettere di sentirlo e di suonarlo“.
Fisso in California a partire dal 1968, non ha mai smesso di diffondere il verbo del blues bianco sui palchi di tutto il mondo. Ha inciso oltre 50 dischi (live e studio) e tra i suoi numerosi classici assoluti spiccano gli storici “Crusade“, “A Hard Road“, “Blues From Laurel Canyon” e il capolavoro universalmente riconosciuto “The Turning Point”. “The Sun Is Shining Down” del 2022 resterà il suo testamento musicale. Consigliatissima la sua autobiografia del 2019 “Blues From Laurel Canyon: My Life As A Bluesman” (Omnibus Press).
John Mayall è stato insignito a pieno merito di un OBE (Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico), nel 2005.