Il campione di nuoto Federico Vanelli salva un ragazzino nel fiume Adda

Il nuotatore, medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest del 2017, ha salvato un dodicenne che stava annegando nel fiume Adda a Lodi. "Mi sono buttato nel fiume, ho nuotato controcorrente. Il ragazzino era stremato e stava perdendo le forze. L'ho abbracciato e tenendolo stretto sono riuscito a portarlo sulla riva opposta" racconta.

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“Ho sentito gridare aiuto e ho visto il ragazzino che si sbracciava. Ho capito che non c’era tempo per riflettere. Mi sono buttato nel fiume, ho nuotato controcorrente. La corrente del fiume era veramente forte, ma non c’erano alternative, il ragazzino era stremato e stava perdendo le forze. L’ho abbracciato e tenendolo stretto sono riuscito a portarlo sulla riva opposta. Assicurandomi poi che stesse bene facendolo parlare e camminare per un po’”.
Lo racconta Federico Vanelli, nuotatore nelle Fiamme Oro della Polizia di Stato, che spiega i momenti concitati in cui sabato pomeriggio è riuscito a salvare la vita a un dodicenne che stava annegando nel fiume Adda, a Lodi. Vannelli, medaglia di bronzo nella 5 km a squadre ai Mondiali di Budapest del 2017, si trovava nella zona con degli amici che lo avevano convinto a trascorrere un pomeriggio di relax in riva al fiume. Quando ha visto il ragazzino in difficoltà, l’ex campione azzurro non ha esitato un attimo a gettarsi in acqua, nonostante fosse ben conscio dei pericoli che riservano i mulinelli che ogni anno strappano vite nell’Adda. “Questo episodio – afferma Vanelli – ha davvero dato un senso in più a tutta la mia carriera sportiva”.
“Credo che in un momento storico come questo se si può salvare anche una sola vita in più non bisogna tirarsi indietro per nulla al mondo, se si hanno le competenze per farlo” ha poi postato su Facebook  Vanelli, “In quel momento – ha aggiunto – non ho pensato a nulla se non a salvare il bambino”.

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2 Commenti

  1. In televisione Vanelli , beato chi lo ha convinto ad andare al fiume quel giorno ha dichiarato che la cosa da NON FARE in un fiume è nuotare contro corrente. Per quanto forte tu sia, non riuscirai mai a risalire la corrente se non per pochi secondi. Parole sacrosante . Le altre cose ( mulinelli, gorghi e simili) sono sciocchezze da leggenda. Pertanto mi meraviglia che nel vostro articolo si dica che Vanelli ha nuotato contro corrente per raggiungere il ragazzo in difficoltà. Dico questo perché così si fa cattiva informazione. Vanelli aveva aggiunto ‘per chi sa nuotare , entrare in un fiume non è un problema’. Sottolineo ‘per chi sa nuotare’. Purtropo alcuni si avventurano inconsapevoli dei propri limiti. E aggiungerei :’chi entra in un fiume non deve mai pensare di tornare a nuoto al punto di partenza, non ci riuscirà mai e forse ci lascerà la pelle’.
    Dico questo da ex nuotatore di fiume ( Po) , agonista negli anni 50 e 60 (fate voi i conti circa l età che posso avere e forse qualche amico lodigiano mi ricorderà).
    Amedeo Cabrini. Cremona

    • A dire di aver nuotato controcorrente non siamo noi ma il protagonista della vicenda, Federico Vanelli, nuotatore nelle Fiamme Oro della Polizia di Stato. E infatti abbiamo correttamente riportato il suo racconto mettendolo tra virgolette. Quindi non abbiamo fatto nessuna cattiva informazione.

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