CATANIA (ITALPRESS) – “Parlo da cittadino di Paternò, città che ha fatto parte del “triangolo della morte”, dove all’interno della stessa scuola potevi avere il figlio del notaio e il figlio del boss del paese, ma dove si riusciva a capire quello che era il bene e il male. Purtroppo viviamo in un mondo in cui crediamo che tutto è perfetto e non capiamo invece gli sforzi che devono essere fatti per combattere la mafia. La mia generazione vive un periodo differente e non conosce la paura degli anni Novanta. Se oggi possiamo vivere questa epoca differente lo dobbiamo a chi ha sacrificato con la propria vita oltre 30 anni fa”. Lo ha dichiarato Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana intervenendo a Catania alla terza edizione di “Parlate di Mafia” organizzato dai gruppi di Camera e Senato di Fratelli d’Italia in collaborazione con il Centro studi.
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