In difesa di Guido Bertolaso, attaccato da chi non fa nulla per gli altri

0
2471

Di Fabio Massa

Io conosco Guido Bertolaso, che adesso è sotto accuso per aver usato l’espressione “razza italica”. Perché l’ho intervistato varie volte, e non solo. Perché l’ho ascoltato, e ne ho cercato di capire i ragionamenti e soprattutto perché ne ho capito l’immenso amore per la libertà intellettuale. Per questo ho sempre visto in lui una persona spigolosa, che non lascia alcuno spazio alle smancerie e a volte anche alle cortesie fini a se stesse. Una persona difficile, che dice cose difficili e non le rende facilmente digeribili. Ma è una persona onesta, che ha sempre fatto del bene, e che nella sua carriera e nella sua vita ha pagato un prezzo per questo, perché nessuna buona azione resta impunita in un posto ipocrita come l’Italia. Ci si aspetta, ad esempio, ancora una montagna di scuse per la campagna di fango sul terremoto in Abruzzo – quando era capo della Protezione Civile, ci si aspetta una montagna ancor più grossa di scuse per la campagna di fango per la vicenda degli appalti del G8 (anche qui, assolto con formula pienissima). Tutto dimenticato ovviamente, da quelli che avrebbero dovuto chiedere scusa. E invece no, invece delle scuse si prende una espressione indubbiamente sbagliata (quella della “razza italica”) per condannarlo ancora una volta sulla pubblica piazza oggi – udite udite – come razzista e nazista. Una roba da pazzi, soprattutto detta a uno che in Africa ha salvato centinaia di vite, non come i vari detrattori di oggi, che lo accusano addirittura di essersi ispirato al “manifesto della razza”. Che abbia usato una espressione sbagliata è cosa certa perché la razza non esiste. Semplicemente voleva dire che vista la denatalità ci saranno sempre meno italiani figli di famiglie italiane da generazioni e sempre più nuovi italiani originari di altre terre. Forse cercava la sintesi, e ha trovato un errore. A “condannarlo” addirittura Roberto Burioni, uno che disse “meglio il Covid della Roma” essendo laziale. Era una battuta, quello del medico che impazzava sui social durante la pandemia, ovviamente sbagliata ma comunque una battuta. Ma venne lapidato. Ora attacca Bertolaso per una gaffe. Quando capiremo che il mondo lo migliorano quelli che fanno e non quelli che parlano per criticare chi fa, sarà sempre troppo tardi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.