Integrazione e musica all’Ortomercato di Milano

Sabato mattina si è esibita la Piccola Orchestra dei Popoli, un laboratorio artistico che riunisce musicisti di diverse nazionalità. I musicisti hanno usato  strumenti realizzati dai detenuti delle carceri di Opera e di Secondigliano con i legni delle barche dei migranti.

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All’Ortomercato di Milano in via Lombroso, sabato mattina, è andato in scena l’evento gratuito e aperto alla città: “Storie di integrazione con gli strumenti del mare” che ha visto l’esibizione della Piccola Orchestra dei Popoli, un laboratorio artistico che riunisce musicisti di diverse nazionalità. In concerto, i musicisti Pietro Boscacci, Issei Watanabe, Persic Iancu, Arup Kanti Das si sono esibiti con violino, violoncello, chitarra e cajon: strumenti realizzati dalle persone detenute delle carceri di Opera e di Secondigliano con i legni delle barche dei migranti. Alternandosi ai brani musicali, il racconto delle storie appartenenti agli operatori del mercato che in questa speciale cornice hanno condiviso le loro esperienze di migrazione e integrazione, vissute in prima persona.
Quest’iniziativa nasce infatti per celebrare il tema dell’integrazione che meglio si esprime nella filiera etnica che il mercato accoglie ogni giornoL’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, rappresenta il primo appuntamento di una serie di incontri culturali che saranno sviluppati a partire da settembre nel contesto del Mercato Alimentare di Milano: piazza collettiva e luogo di scambio di culture e dialoghi, soprattutto durante il fine settimana quando apre le proprie porte ai cittadini.

Questa iniziativa segue la volontà di aprire il nostro mercato alla città e di celebrare la forza dell’integrazione e dello scambio tra culture diverse” ha commentato così il Presidente di Sogemi, Cesare Ferrero.

Tra le storie raccontate dagli operatori quella di Zidane: “Grazie all’impegno e al rispetto delle regole sono riuscito ad avviare il mio business. Sono un imprenditore oggi, quando sono arrivato facevo il facchino. Piano piano mi sono impegnato, rispettando le regole del posto che mi ha accolto, ho imparato tutto ciò che so e sono arrivato a un punto giusto per me” e Mario: “Ai ragazzi che arrivano dico che non c’è un segreto: bisogna lavorare e impegnarsi seriamente. Sono arrivato a 17 anni, so quello che ho lasciato, non bisogna mai mollare”. Infine, Ahmed racconta: “Io vengo dal Marocco, sono arrivato nel 2013, ho iniziato a lavorare in una ditta in cui ero l’unico straniero. Ora ne sono diventato il responsabile. Avevo 18 anni quando sono arrivato, l’azienda mi ha fatto crescere, mi sento di famiglia, mi hanno dato tanto”.

Integrazione non è solo un concetto, è una realtà. Il dolore può diventare una cosa buona. Quello che abbiamo proposto oggi non è un progetto meramente estetico, ma usa la musica per arrivare alle coscienze  per creare un cambiamento reale e tangibile” sostiene Arnoldo Mosca Mondadori, presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti.
Gli stessi strumenti che si sono esibiti al Mercato Alimentare di Milano, saranno protagonisti a Lampedusa il prossimo 9 luglio con l’orchestra giovanile Luigi Cherubini, diretta dal Maestro Riccardo Muti, nella cornice del progetto “Le Vie dell’Amicizia”.

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