Balotta: “Atm, sesto sciopero da inizio anno, azienda in crisi profonda”

Dario Balotta, responsabile trasporti di Europa Vede, parla di "profonda crisi gestionale" dell'azienda trasporti di Milano che "sembra voler emulare l'Atac di Roma" perché "taglia le corse e continua a perdere passeggeri". "Ci vogliono autisti ma i pensionati non vengono rimpiazzati e molti si licenziano dopo pochi anni di assunzione, si devono aumentare i salari di ingresso".

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Tram nel deposito di via Teodosio . foto IPA

“Nuovi disagi per i milanesi per il sesto sciopero all’ATM dall’inizio dell’anno. Quella odierna è l’amara fotografia di una gravissima crisi gestionale che da qualche anno attanaglia l’impresa meneghina che sembra voler emulare la tristemente nota ATAC”. Lo afferma in una nota Dario Balotta, responsabile trasporti di Europa Verde parlando dell’azienda trasporti del Comune di Milano. “Del resto le due due ex municipalizzate sono dirette dallo stesso Amministratore delegato. All’inefficienza proverbiale di ATAC si sta aggiungendo a gran velocità quella di ATM. L’azienda meneghina sta progressivamente tagliando corse con i corposi piani di soppressione dello scorso anno – prosegue Balotta – aggiungendo ogni giorno altrettante cancellazioni fuori programma che rendono le attese dei mezzi estenuanti e ATM continua a perdere passeggeri in città. La sosta selvaggia la fa da padrona e cresce l’uso dell’automobile”. Balotta, ex sindacalista della Cisl ed esperto del mondo dei trasporti aggiunge: “Per evitare i tagli ci vogliono gli autisti ma la carenza organica aumenta anziché diminuire. I pensionati non vengono rimpiazzati e molti si licenziano dopo pochi anni di assunzione. Con questi salari d’ingresso, con questi orari di lavoro e le responsabilità alla guida dicono i tranvieri non è possibile entrare o restare in ATM. Sono oltre un milione di ore di lavoro straordinario all’anno che sono diventate la “normalità”. “L’alta conflittualità nell’azienda pubblica dimostra non solo le pessime relazioni sindacali ma anche la crisi di un modello gestionale oramai superato – conclude – ATM scimmiotta le imprese private dimenticando che con i ricchi sussidi pubblici del Comune e della Regione il contratto di servizio deve essere rispettato. Per questo il Comune ne minacci la sospensione. ATM è in queste pessime condizioni nonostante le proroghe che hanno evitano qualsiasi tipo di competizione come invece indicato dalla normativa europea”.

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