ROMA (ITALPRESS) – Ha criticato in più occasioni Papa Francesco, per le posizioni su gay, ambiente, immigrati e vaccini, arrivando a chiederne anche le dimissioni. La notizia dunque era nell’aria da tempo ma ora arriva la formalizzazione giuridica: monsignor Carlo Maria Viganò, 83 anni, ha commesso il “delitto di scisma”. Per comunicargli le “accuse” e le “prove” il dicastero vaticano per la Dottrina della Fede lo ha convocato a comparire, “munito di documento di riconoscimento in corso di validità”. A renderlo noto è lo stesso presule, che sul suo blog rivendica di non riconoscere né papa Francesco né il Concilio vaticano II, che definisce “il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “chiesa sinodale” è necessaria metastasi”. L’ex Nunzio in America, commenta: “Considero le accuse contro di me un onore”. Per il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, “Monsignor Viganò ha assunto alcuni atteggiamenti a cui deve rispondere. E’ normale che la Dottrina della Fede abbia preso in mano la situazione e stia svolgendo quelle indagini che sono necessarie per approfondire la vicenda”.

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