Di Fabio Massa
Toh, si scopre che si aveva ragione, da queste parti, a dire che Giorgia Meloni le europee le ha perse. Perché le elezioni europee – meglio ripeterlo per la cinquecentesima volta – non sono delle elezioni di “midterm”, come si ostinano a dire a destra, ma sono delle elezioni… europee. Ovvero servono a determinare chi governa in Europa. Pare scontato, eppure non lo è. Non lo è per i politici e non lo è per gli elettori (per colpa della propaganda dei politici), che infatti pensavano di far vincere “Giorgia”. No, Giorgia non ha vinto. Perché hanno vinto, ancora una volta i popolari di Tajani e i socialisti della Schlein, che con i loro partner europei governeranno ancora una volta a Bruxelles. Con buona pace di tutta la retorica sull’onda nera, sul fascismo imperante, sui movimenti di destra. Che magari sì, avranno pure preso i voti e moltiplicato i propri consensi, ma rimangono all’opposizione così come hanno sempre fatto. Così, la Meloni ora ha due alternative. La prima è entrare in maggioranza, e governare con Elly. La seconda è rimanere fuori, e non governare. Un angolo in cui i più avvertiti sapevano che si sarebbe cacciata ancor prima delle elezioni, e che la vedrà ad ogni modo sconfitta. Se sarà maggioranza, sarà ruota di scorta e in più romperà con la destra rappresentata da Salvini. Se sarà minoranza, non sarà al volante. Comunque vada, sarà una sconfitta.