La Procura di Milano ha disposto le autopsie sui corpi di Silvano Tollardo, 67 anni, della moglie Carolina De Luca, 63, e del figlio Antonio, di 34, morti nel rogo scoppiato venerdì scorso in una palazzina in via Fra Galgario, zona Gambara, e partito da un’autofficina al piano terra. Oggi il Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco, coordinato nelle indagini dall’aggiunta Tiziana Siciliano e dalla pm Valentina Mondovì, sta effettuando un sopralluogo per i rilievi tecnici. Si tratta di capire, infatti, cosa abbia innescato l’incendio all’interno dell’officina dove il titolare – indagato per omicidio colposo plurimo, disastro e incendio colposo – stava lavorando su un’auto in riparazione. Da quanto si è saputo, c’è da verificare se possa essersi creata una scintilla durante quelle lavorazioni con un flessibile. Poi, l’incendio si sarebbe esteso e e alimentato coinvolgendo liquidi infiammabili, come la benzina dell’auto, e gli pneumatici presenti e accatastati nell’officina. Le fiamme hanno sfondato una piccola finestra interna e da lì il fumo è salito, con un “effetto camino”, nel vano delle scale, arrivando fino all’appartamento del terzo piano. E’ praticamente certo, a detta degli inquirenti, che padre, madre e figlio siano morti per le esalazioni della nube dell’incendio: l’aria dell’appartamento si è saturata e le morti potrebbero essere avvenute nel giro di pochi secondi, tra i 4 e i 10. Nell’officina erano presenti “mezzi portatili di estinzione” (estintori n.d.r.) e “sembrerebbe che siano stati utilizzati”. Lo ha spiegato il funzionario dei vigili del fuoco di Milano Carlo Cardinali specificando che si tratta di un aspetto sul quale dovranno essere fatte ulteriori valutazioni, anche perché l’estintore risulta danneggiato. “Queste officine sono molto piccole, non è previsto un sistema antincendio – ha aggiunto – Attualmente stanno intervenendo i colleghi del nucleo investigativo antincendio i quali, sotto il coordinamento della procura di Milano, stanno facendo i rilievi più importanti per capire esattamente quello che è accaduto, per capire come un incendio da un certo punto di vista normale abbia causato queste tre vittime”. Gli investigatori hanno parlato di “un’evoluzione anomala” del rogo perché “ci siamo resi conto dalle immagini che l’evoluzione in fiamme, quindi i prodotti della combustione, sono stati davvero molto violenti. Questo lascia presupporre che sicuramente quello che è bruciato va valutato per quello che era, per come ha iniziato a bruciare, per i tempi. Dobbiamo capire effettivamente che tipo di combustione c’è stata, che tipo di materiale può essere e questo ci aiuterà a capire poi tutto il resto”.
Le interviste ad Andrea Foggetti, del Nucleo Investigativo dei Vigili del Fuoco e a Carlo Cardinali, funzionario dei Vigili del Fuoco di Milano (MiaNews)