L’esistenza “di uno stato di crisi è pacifica” e c’è una “impossibilità, allo stato, di formulare una prognosi di attuabilità del piano di risanamento senza l’apporto di risorse esterne, di cui la Società non risulta al momento destinataria”. Lo scrive la Corte d’Appello civile di Milano nel provvedimento con cui, in sostanza, ha confermato l’amministrazione giudiziaria per Visibilia Editore, ossia il commissariamento, deciso in primo grado il primo marzo scorso, per la società del gruppo fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè e da lei presieduta fino al gennaio 2022, prima di dismettere cariche e quote. Santanchè sul fronte penale nel caso Visibilia è accusata, assieme ad altri ex amministratori, di falso in bilancio (si attende la richiesta di rinvio a giudizio) e di truffa aggravata ai danni dell’Inps per la gestione della cassa integrazione nel periodo Covid. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo ottobre.
Visibilia, il Tribunale conferma il fallimento
I giudici sull'ex società di Daniela Santanché: " L'esistenza "di uno stato di crisi è pacifica" e "gestione inadeguata". Sul fronte penale le accuse sono di falso in bilancio (si attende la richiesta di rinvio a giudizio) e truffa ai danni dell'Inps (udienza preliminare a ottobre).