“Trasferire subito Ilaria Salis in Italia o in ambasciata”

Dopo che il giudice ungherese ha diffuso l'indirizzo della casa dove Ilaria Salis è ai domiciliari il padre e i difensori parlano di 'situazione ingestibile'. L'ambasciatore italiano a Budapest presenta un reclamo ufficiale.

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“Adesso abbiamo una situazione assolutamente ingestibile quindi il governo deve prendere subito posizione e deve fare in modo o che Ilaria venga trasferita immediatamente in Italia o che vada ora in ambasciata”: è quanto ha detto Roberto Salis dopo che durante l’udienza odierna il giudice ha rivelato l’indirizzo dove Ilaria Salis si trova ai domiciliari. “Sono successe molte cose e tutte molto gravi – ha aggiunto Roberto Salis – e ci sono state delle violazioni gravissime con il giudice che rappresentava l’accusa e la cosa più grave è che con una modalità davvero incredibile è stato bellamente diffuso il suo domicilio di residenza dove rischia lei ma anche altri cittadini italiani’. Su quanto successo Roberto Salis ha spiegato che Avs presenterà un’interrogazione parlamentare. “Mi dicono che sui social gira già l’indirizzo di Ilaria, è una gravissima violazione della privacy alla quale ora bisogna porre rimedio. È la soluzione è liberarla”: così Eugenio Losco, uno dei legali italiani di Ilaria Salis. “A seguito della divulgazione dell’indirizzo di Ilaria Salis da parte del giudice abbiamo fatto subito una nota alle autorità ungheresi, segnalando quanto avvenuto e chiedendo l’adozione di tutte le misure necessarie per garantirle la sicurezza’: è quanto ha detto Manuel Jacoangeli, ambasciatore italiano a Budapest, al termine dell’udienza di oggi.

UNA DELLE PRESUNTE VITTIMA NON RICONOSCE IN AULA ILARIA

Non ha riconosciuto Ilaria Salis tra i suoi aggressori Zoltan Toth, il primo testimone sentito come parte lesa nel processo a carico della 39enne attivista italiana a Budapest. In un’altra aula collegata con voce camuffata, Toth ha spiegato che il 10 febbraio del 2023 all’uscita di un ufficio postale è stato aggredito da dietro da persone che avevano il volto coperto e quindi non era in grado di riconoscerne nessuna. “Prima di entrare nell’ufficio postale – ha detto – mi ha chiamato una donna con i capelli biondi che mi ha chiesto se partecipavo al giorno dell’Onore e ho detto di no. Sono entrato nell’ufficio postale e uscendo sono stato aggredito. Mi hanno colpito alla testa e sono caduto per terra cercando di proteggere la faccia. Non ho capito nulla, stavo male, ho cercato di sedermi e mi hanno spruzzato spray in faccia”. Toth ha spiegato di far parte di un’associazione ‘che protegge i valori ungheresi’ e che “probabilmente sono stato aggredito per il mio abbigliamento”. “Soffro ancora per l’aggressione, ancora adesso sono psicologicamente provato per quanto successo”, ha concluso chiedendo un risarcimento di 10 milioni di fiorini ungheresi.

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