Di Fabio Massa
E alla fine sempre là si finisce: alla patrimoniale. A quel “Anche i ricchi piangano” del 2007, a quella campagna di Rifondazione. Alle mani nelle tasche di chi ha risparmiato. A dire che una patrimoniale è giusta è Cecilia Strada, candidata nel Nord Ovest per il Partito Democratico. Capolista, con grande esposizione mediatica. Non bisogna illudersi né farsi fuorviare dalla realtà vera delle cose. Qui non si sta parlando di mettere le mani nelle tasche dei super ricchi. Anche perché i super ricchi i loro super patrimoni molto spesso ce l’hanno all’estero, come le sedi legali che – complici i governi di destra e di sinistra – si sono moltiplicate in Lussemburgo e altri Paesi del genere. La patrimoniale va a colpire i piccoli imprenditori, i commercianti. Quelli che mettendo da parte hanno risparmiato. Hanno comprato la casa ai figli. Quella è la patrimoniale. E se non fosse così, e dunque andasse colpire solo i super ricchi, non sarebbe comunque utile, perché il problema di quelli che hanno molti, molti soldi è che sono molto, molto pochi. Ed essendo molto, molto ricchi hanno avvocati che bloccherebbero l’incasso per molto, molto tempo. Vi ricordate Petrolini, che diceva: tassiamo i poveri perché hanno poco ma sono tanti? Ecco, questo è il contrario. Ora: è giusto tassare chi fa gli utili in Italia e poi li spedisce all’estero? Certo che sì. E’ giusto che l’Europa metta fine ai paradisi fiscali? Sì, certo. La domanda è perché non l’abbia fatto fino ad adesso. Forse perché, e vale per la destra come per la sinistra, nessuno ha voluto metterci mano. Ma non bisogna illudersi: patrimoniale non vuol dire redistribuzione sociale, non vuol dire equità. Vuol dire che se hai risparmiato qualche euro, lo Stato ci mette le mani. E visto che l’Italia è uno Stato di risparmiatori (tutti o quasi hanno una casa, l’indebitamento è basso), ognuno ne tragga le sue conseguenze.