Maltempo, soccorsi ancora al lavoro

Proseguono gli interventi dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile nelle zone più colpite dalle forti piogge; molti gli interventi a Bellinzago Lombardo e Gessate. Centinaia di chiamate a Lodi per due violenti nubifragi nel giro di poche ore. A Milano un albero interrompe i tram in via Solari. Rischio slavine in montagna.

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Proseguono le operazioni di soccorso nei comuni di Bellinzago e Gessate, nel Milanese, colpiti dal maltempo e dall’esondazione dei torrenti Trebbia e del Molgora. Numerose idrovore, sia dei vigili del fuoco che della Protezione civile, sono impiegate sul posto per svuotare scantinati e rimesse. Per coordinare le operazioni l’Unità di Comando Locale è stata trasferita presso la palestra comunale di Bellinzago, da dove vengono pianificate e gestite le attività di soccorso. Funzionari tecnici dei pompieri stanno effettuando diversi sopralluoghi nelle aree maggiormente colpite per valutare le criticità e intervenire di conseguenza. Uno dei segni più evidenti dei danni causati dall’alluvione è il crollo di due ponti su un corso d’acqua minore. A causa di questi crolli, un maneggio e una decina di residenti sono attualmente difficilmente raggiungibili.

A Milano un albero è caduto sulla linea tramviaria in via Solari angolo via Montevideo, interrompendo la circolazione. Nessuno è rimasto coinvolto o ferito. I vigili del fuoco sono al lavoro per rimuoverlo (foto).

Un temporale e un nubifragio, uno a 1 ora di distanza l’uno dall’altro si sono abbattuti, oggi pomeriggio, sulla città di Lodi. I vigili del fuoco stanno lavorando, senza sosta, ormai da oltre 35 ore, per le forti piogge iniziate la notte di martedì, con 12 squadre attive e oltre 120 interventi affrontati tra allagamenti smottamenti e alberi precipitati su case, cancellate o all’interno di parchi, come quello ormai allagato dell’Isola Carolina. Intanto il fiume Adda è sorvegliato speciale dalla Protezione civile del capoluogo.

Neve oltre i 2200-2500 metri, temporaneamente e localmente in discesa fino a 2000 metri. E cresce il rischio valanghe sull’intero arco alpino della Lombardia. Nuovi accumuli, oltre a quelli già registrati, dai 5 si 20 centimetri. “Si segnalano venti in quota moderati o forti dai quadranti meridionali, con tendenza all’indebolimento e alla rotazione da ovest in serata – spiegano gli esperti del Centro regionale nivometeo di Arpa Lombardia con sede a Bormio -. In valle ventilazione debole dai quadranti orientali su Alpi e Prealpi, debole o moderata sud-occidentale. I nuovi apporti di neve fresca hanno incrementato lo spessore dello strato superficiale di recente formazione. La moderata attività eolica determina rimaneggiamento della neve fresca, con conseguente formazione di lastroni soffici”.

 

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