I cittadini hanno il diritto di vedere un confronto Schlein-Meloni

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Di Fabio Massa

E’ giusto che non ci sia il confronto Schlein-Meloni in televisione? La domanda è figlia della decisione dell’AGCom, che evidentemente rileva quel che è chiaro a tutti: un confronto tra le due leader  escluderebbe di fatto tutti gli altri. Discorso scivoloso. Visto che Giuseppe Conte ritiene di essere lui il leader dell’opposizione e non Elly Schlein, allora che si fa? Si annulla. E visto che pure Tajani si arrabbia per la visibilità della Meloni, mentre Salvini è pronto a confrontarsi con tutti, la decisione è quella di chiudere tutto e buonanotte ai suonatori. Ora, è chiaro che se l’intenzione di Vespa era quella di fare Schlein-Meloni e stop, forse ha ragione l’AGCom: non si può, bisogna dare voce a tutte le proposte politiche. Ma se fosse stato impostato un calendario con degli scontri “uno contro uno”, non si capisce quale sia il problema. Anzi, lo si capisce benissimo. Il problema è che qui viene tutelato il diritto dei singoli partiti ad essere rappresentati in tv. Il che è giusto. Peccato che nessuno dica che viene leso il diritto dei cittadini, che vorrebbero vedere il confronto tra Schlein e Meloni, anche solo perché a livello numerico rappresentano la maggioranza del Paese rispetto a tutti gli altri partiti. Un diritto, quello dei cittadini ad essere informati, che dovrebbe essere prevalente su tutti gli altri. Peraltro, non sarebbe neanche la prima volta. Prodi e Berlusconi si confrontarono più volte, e nessuno ebbe niente da dire. Perché oggi non si riesce? Forse perché non si vuole? E perché non si vuole? Questa è la vera domanda: perché non si vuole un confronto Schlein-Meloni? Chi è che ha paura?

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