Di Fabio Massa
Eccolo, l’ultimo scandalo della vicenda ligure. Toti e il suo capo di gabinetto che truccano i dati per avere più dosi per i liguri. Il guadagno per il governatore è in termini economici? Assolutamente no. Semplicemente ha fatto quello che si faceva in tutta Italia in quel periodo: si barava per avere più dosi, più risorse, più soldi da spendere sui territori in un momento di emergenza. Mi viene da sorridere perché durante quel tremendo periodo Covid dicevano che la Lombardia si era inventata i dati, e poi mille inchieste per accertare che no, nessun dato era inventato e che era tutto in ordine. E comunque ancora oggi giunte di ogni ordine e grado, sindaci e governatori e presidenti di province ed enti “aggiustano” qui e là i dati per ottenere qualcosa in più per le comunità che amministrano.
Ma torniamo al punto. Sono pronto a scommettere più di un caffè che se fossero state intercettate ben altre giunte regionali, ben altre strutture commissariali in epoca Covid, l’esito sarebbe stato sempre lo stesso: lo sforzo di accaparrarsi a tutti i costi una dose in più, una dose prima. Perché questo viene richiesto a un governatore, perché questo fa un governatore: cerca di mettere la propria regione prima delle altre. C’è da scandalizzarsi? Sì, se fossimo un sistema regolato in cui non si gioca a fotticompagno. No, in un sistema come l’Italia, dove la sanità della Lombardia viene messa sotto accusa mentre su quella del Lazio, fallita negli ultimi decenni più e più volte, in rosso con buchi grossi come il Colosseo, non si fa altro che ripianare debiti. Ora, con Francesco Rocca, si vedrà, visto che il primo vero bilancio lo depositerà a fine anno essendo stato eletto a metà 2023. Ma ques
to non cambia i termini del problema: l’Italia è il Paese del chiagni e fotti. La Liguria piangeva per “fottersi” qualche dose in più. Roma Capitale piange per “fottersi” qualche risorsa economica in più. E così via discorrendo. Ora, se tutto questo è un illecito io non lo so, perché si deve stare dietro ai magistrati. Sicuramente è immorale. Ma è il sistema che lo è. E in questo sistema – almeno su questa vicenda specifica – Giovanni Toti ha fatto quel che doveva: portare una dose in più in Liguria, anche truccando allegramente i dati.
Ultima nota di merito, visto che nel centro della bufera è finito Matteo Cozzani, il suo capo di gabinetto. E’ un mestiere che conosco bene, anzi benissimo. Il capo di gabinetto è non solo il braccio operativo, ma l’interfaccia del vertice con moltissime realtà. Deve essere abbastanza formale da essere rispettato e abbastanza informale da costruire rapporti che sminino i problemi. E’ leale al suo capo ma autonomo. Ha un ruolo tecnico ma legami anche politici. Ora, l’unico modo per giudicare Cozzani è chiedersi se nel suo modo di operare ci sia stato un vantaggio suo personale esclusivo. Se la risposta è no, allora ha fatto solo il suo lavoro, e invece di tutta questa merda si meriterebbe una medaglia. E pure bella grossa, perché magari quella dose in più ha salvato una vita, anche se oggi facciamo finta di scordarcelo.
Una massa di fesserie da Massa Fabio. Con lo schifo che emerge dalla tangentopoli ligure ecco una Massa di bava a dir poco vergognosa. Scusate ma è disgustoso. La sua rubrica mi manda storto il programma del pomeriggio quasi tutte le volte.