Uil, assistenza sanitaria a rischio con le visite a cronometro di Bertolaso

Le delibere di Regione Lombardia che stabiliscono tempi massimi rigidi per visite ed esami per tentare di ridurre le liste d'attesa, secondo il sindacato, rischiano di compromettere la qualità dell'assistenza e di provocare un sovraccarico insopportabile di lavoro per medici e infermieri. La Uil proclama lo stato di agitazione.

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Immagine di repertorio

Liste d’attesa ennesimo atto. Regione Lombardia delibera misure per ridurre i tempi di attesa attraverso il “Piano Nazionale di Gestione delle Liste d’Attesa” creando grande preoccupazione all’interno del sindacato, come afferma il segretario confederale Uil Salvatore Monteduro. Intanto la stessa Uil ha proclamato lo stato di agitazione degli specialisti ambulatoriali ed è pronta a proclamare uno sciopero generale.  “Mentre l’intenzione di migliorare l’accesso alle cure è apprezzabile – afferma Monteduro – le modalità con cui si intende attuare tale piano sollevano dubbi significativi sulla sua sostenibilità e sull’impatto sul personale sanitario. La delibera, infatti,  propone un notevole aumento degli slot di prestazione e stabilisce tempi massimi di esecuzione rigidi per ogni prestazione. E per fare un esempio di quanto deliberato basta dire che si è assegnato un tempo massimo di 20 minuti per una prima visita oculistica, 40 minuti per una colonscopia con endoscopio flessibile, e soltanto 15 minuti per un’ecografia ginecologica. Questi limiti temporali – continua il sindacalista – rischiano di trasformare la cura in un processo meccanico, mettendo a dura prova la capacità degli operatori di fornire assistenza personalizzata e attenta. Si tratta di un insostenibile aumento del carico di lavoro imposto agli operatori sanitari, che sono già sottoposti a un elevato livello di stress. Impegnare il personale sanitario a rispettare tempi così ristretti per ogni trattamento non solo è irrealistico ma pericoloso, poiché ignora la complessità e l’individualità di ciascun caso clinico. Inoltre la pressione per adempiere a tali standard temporali può inevitabilmente portare a una diminuzione della qualità dell’assistenza sanitaria. Non dimentichiamoci che La salute dei pazienti deve essere sempre la priorità, e non può essere compromessa da una visione troppo restrittiva e numerica del processo di cura”. La Uil chiede a Regione Lombardia di riconsiderare questi aspetti della delibera, proponendo un approccio più equilibrato che includa investimenti significativi nella forza lavoro sanitaria e nel miglioramento delle condizioni di lavoro, oltre a un rinnovo dei contratti collettivi che valorizzi adeguatamente il personale sanitario.

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