La tregua impossibile in Palestina

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Di Fabio Massa

Io penso che Israele stia sbagliando. Invece di attaccare e bombardare continuamente dovrebbe semplicemente dire (come sta iniziando a fare adesso, su spinta americana): “Ok, se Hamas ci ridà gli ostaggi, smettiamo con la nostra operazione militare”. La risposta, dall’altra parte, anche se spero di sbagliarmi, sarebbe comunque negativa. Gli ostaggi potrebbero non tornare più a casa. Purtroppo. Perché Hamas, e questo è il dramma, non ha nessuna intenzione di fare in modo che Israele smetta di attaccare la Palestina. Peraltro Netanyahu non ha alcuna intenzione di finirla, quindi è anche un gioco semplice da parte dei terroristi islamici. Il ragionamento di questi tagliagole è semplice: ogni bomba che Israele lancia è un seme dell’odio che permetterà il reclutamento di migliaia e migliaia di giovani musulmani, nei prossimi anni. La sciagurata azione di attacco di Hamas (ricordiamolo: Hamas è il colpevole primario di tutta questa situazione) è l’ultima strategia disperata per continuare a esercitare il proprio controllo. In un mondo di pace Hamas non avrebbe senso di esistere.  Questo è il punto che tutti vogliono eludere. Perché gli israeliani non riescono a rassegnarsi (e giustamente!) all’idea che purtroppo quegli ostaggi potrebbero essere perduti. E perché tutti i filopalestinesi del mondo non vogliono accettare una grande verità: è stato Hamas a iniziare questo conflitto, ed è Hamas a volerlo tenere in piedi il più possibile.

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