Sosta strisce blu, colonnine guaste ma le multe arrivano lo stesso

Malfunzionanti quasi tutti i dispositivi per il pagamento della sosta intorno all'ospedale Pio X di via Nava a Milano; o non accettano carte e bancomat o non registrano il pagamento. Ma gli ausiliari passano e fioccano le multe.

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Tre colonnine per il pagamento della sosta sulle strisce blu malfunzionanti da settimane a distanza di poche centinaia di metri l’una dalla dall’altra intorno all’ospedale Humanitas Pio X di Milano ma le contravvenzioni fioccano lo stesso. E il Comune non le ha ancora riparate. Il dispositivo collocato in via Francesco Nava all’angolo con via Paolo Bassi, il più vicino alla clinica, frequentata ogni giorno da migliaia di persone tra pazienti e personale, non accetta le tessere di pagamento elettronico. Quando si inserisce il bancomat o la carta di credito sul display compare la scritta “tessera illeggibile” anche se tutti gli altri Pos del mondo la leggono benissimo. Per pagare la sosta, se non si hanno monete a disposizione, a meno che non si disponga di apposite app, bisogna affrettarsi a cercare qualcuno che cambi una banconota e poi tornare di corsa alla colonnina. Nel frattempo, se spuntano gli ausiliari della sosta, si rischia la contravvenzione. E va ancora bene se sono gli ausiliari a piedi perché almeno a loro si può spiegare l’inconveniente. A volte invece passa “occhi di aquila” (il cervello un po’ meno), l’auto con le telecamere che fotografa a strascico le targhe delle auto parcheggiate per accertare la regolarità del pagamento. E se passa mentre il parcheggio non è ancora stato pagato la multa è certa.

La colonnina di via Nava angolo via Bassi – sul display il messaggio di “ritirare la tessera” che non viene letta dal Pos

In via Nava angolo via Giulio Belinzaghi, a un centinaio di metri dalla colonnina vicina alla Pio X, c’è un altro dispositivo (foto qui sotto) per il pagamento della sosta. Da mesi (dicasi mesi) non legge le carte di credito ed è anche più perfida: quando si paga con le monete rilascia il tagliando della sosta ma senza chiedere di digitare la targa. Risultato: anche se si espone il tagliando sul parabrezza, cosa non prevista, sui palmari degli ausiliari e, soprattutto, nel sistema di “occhi di aquila” risulterà comunque una targa associata a un mancato pagamento.

La colonnina di via Belinzaghi angolo via Nava

In via Belinzaghi, ad altri cento metri circa in direzione della circonvallazione, c’è la terza colonnina pazza: a volte accetta bancomat e carte e a volte no, chissà da cosa dipende, ma combina alcuni scherzetti: quando, bontà sua, prende le carte spesso aumenta la tariffa da sola rispetto a quella selezionata e a volte non comunica l’avvenuto pagamento. Capita infatti di ricevere la contravvenzione per non aver pagato anche quando la sosta è stata pagata oppure per non aver pagato niente anche se si è pagato per un tempo inferiore rispetto a quello per cui si è lasciata l’auto: in questo caso la prima contravvenzione è di oltre 29 euro se pagata entro 5 giorni dalla notifica sulla app del Comune, invece che di 19 euro e qualcosa.

La colonnina pazza di via Belinzaghi

 

 

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