Un gruppo di persone immortalate mentre guardano fisse in macchina e alle loro spalle la maestosità del Duomo, in una piazza deserta. Questa è una delle prime fotografie che si incontra visitando “Ritratto Duomo. Storia fotografica della Cattedrale e della sua fabbrica”. La mostra è stata inaugurata oggi, al primo piano del museo del Duomo fino al 23 luglio. Gli scatti sono ospitati nella Sala Gian Galeazzo, dedicata alle esposizioni temporanee. Un viaggio fatto di foto, stampe, illustrazioni e libri, alla scoperta della Cattedrale, delle sue guglie gotiche alla fabbrica in perenne movimento. Nella mostra è ricostruito il rapporto che da sempre lega il Duomo alla città di Milano, dalle prime fotografie di metà dell’Ottocento fino ad oggi. Questo legame è stato raccontato stamane nella conferenza stampa nella Chiesa di San Gottardo in Corte. Presenti Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo di Milano, l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, Elisa Mantia, coordinatrice dell’Area Cultura della Veneranda Fabbrica del Duomo e Francesca De Falco, regional manager GetYourGuide Italia. La mostra si inserisce nel palinsesto di iniziative ed eventi culturali curati dalla Veneranda Fabbrica che, dal 1387, si occupa della tutela e della valorizzazione della Cattedrale. “Con gli occhi del Duomo” è un racconto per immagini a partire dagli scatti conservati nella Fototeca del suo Archivio, costituita da oltre 90.000 fototipi realizzati dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi mediante differenti procedimenti fotografici. II progetto, a cura dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano con la consulenza di Massimo Negri, patrocinato dal Ministero della cultura, da Regione Lombardia e dal comune di Milano, è reso possibile grazie al sostegno di GetYourGuide quale Main Sponsor. La prima iniziativa di questo palinsesto è la mostra “Ritratto Duomo. Storia fotografica della Cattedrale e della sua Fabbrica”. Il percorso si apre con le fotografie d’epoca, in cui il Duomo viene immortalato su carte color seppia e si chiude con un video che mostra l’evoluzione di Piazza Duomo dalla metà dell’Ottocento ad oggi. La mostra, realizzata anche con la collaborazione del Politecnico di Milano, è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 19. Il racconto del Duomo esce anche fuori dal museo: da oggi al 26 maggio, Corso Vittorio Emanuele II ospita “Dalla memoria al futuro. Il Duomo di Milano e la sua Fabbrica”, un’esposizione con accesso libero tra il Duomo e Piazza San Babila, con le fotografie dell’Archivio della Veneranda Fabbrica riprodotte su pannelli. “La prima fotografia che possediamo risale agli anni ’50 dell’Ottocento – spiega la curatrice Elisa Mantia – È una carta salata, delicatissima, che trovate nella prima sala. Documenta una foto scattata dal campanile della chiesa di San Carlo. Al. Corso. Si vede qui una città completamente diversa. Una distesa di tetti e comignoli su cui si erge la mole chiara del monumento. Altri scatti colgono i dettagli dell’architettura del Duomo e sono esposte in mostra anche i biglietti turistici per visitarlo, oltre a immagini delle vetrate”. “Il Duomo, da sempre, è l’immagine di Milano nel mondo – ha affermato il presidente Fedele Confalonieri – Per Hermann Melville, autore di Moby Dick, il Duomo è così vivo nella sua concretezza da esserne l’esecuzione’. Lo spirito milanese, con la propria creatività e il proprio dinamismo, ha nella Cattedrale il suo ritratto, scolpito nella pietra. Il Duomo, inoltre, è un eccezionale veicolo di comunicazione. Per secoli, ha viaggiato in Europa attraverso stampe e mappe, già anticipando l’identificazione tra Milano e la sua Cattedrale che sarebbe esplosa con l’invenzione della fotografia, poi del cinema e, infine, della televisione. L’immagine, nel caso del Duomo, non è solo memoria, ma è il filo che collega il passato al nostro presente e al futuro della città. Grazie, dunque, a Mons. Borgonovo, per averci reso partecipi di questo racconto”.
La ricchezza dell’Archivio della Veneranda Fabbrica è stata sottolineata da Monsignor. Gianantonio Borgonovo: “Una fonte inesauribile di tesori. Non soltanto di registri, documenti, progetti, disegni e musiche composte dai Maestri della Cappella Musicale dal 1402 in poi, sia per il concorso di assunzione sia per obbligo contrattuale di produrre nuove musiche per la Cappella stessa. L’Archivio è anche una miniera di immagini fotografiche: più di 90.000. Quando ancora soldati austriaci si affacciavano su una Piazza del Duomo completamente diversa e stretta tra le case del malfamato quartiere del ‘Rebecchino’, la Veneranda Fabbrica già intuiva le straordinarie potenzialità di questo strumento di lavoro e formidabile veicolo di comunicazione. Ma l’immagine che vogliamo innanzitutto restituire oggi ai nostri visitatori con questo palinsesto di iniziative è quella di una Milano in grado di pensare sé stessa a partire dalla memoria di sé, attraverso un percorso di riscoperta e di formazione autentica che, partendo dal Duomo, è patrimonio collettivo di una comunità sempre aperta alla vita e al confronto con nuovi linguaggi”. Il Duomo è un museo vivo e in continua evoluzione, secondo l’assessore Sacchi: “Il Duomo, oltre ad essere il più alto punto di riferimento per la comunità cattolica ambrosiana, è esso stesso, di per sé, un museo. Testimone dello sviluppo e della crescita della città da molti secoli, il Duomo è tuttora protagonista della storia culturale di Milano, e infatti oggi propone un ampio progetto fotografico – che di necessità non può che partire dall’Ottocento – che soccorre la nostra memoria dei due secoli passati, attingendo ai suoi preziosi archivi e offrendo alla città una nuova occasione per ripercorrere la propria storia d’arte e civiltà”. Il palinsesto di iniziative si arricchirà anche con l’apertura serale delle Terrazze del Duomo il giovedì, a partire dal 6 giugno, dove saranno allestite delle riproduzioni di immagini dall’Archivio della Veneranda Fabbrica con vedute storiche sulla città.
Fedele Confalonieri, presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo.