Rapinarono e picchiarono un tabaccaio, tre arresti a Milano

La polizia ha arrestato tre giovani, un italiano, un serbo e un brasiliano, accusati di rapina aggravata e lesioni aggravate commesse ai danni del titolare di una tabaccheria di via Paolo da Cannobbio l'8 marzo scorso. Il tabaccaio era stato picchiato violentemente e derubato di un orologio Rolex del valore di 50 mila euro.

0
275

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre giovani, un italiano, un serbo e un brasiliano, accusati  di rapina aggravata e  lesioni aggravate commesse ai danni del titolare di una tabaccheria in centro città.
L’attività di indagine condotta dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Milano è partita dalla violenta rapina avvenuta lo scorso 8 marzo in via Paolo da Cannobbio: mentre era nei pressi della propria tabaccheria, il titolare 59enne è stato raggiunto da tre giovani che lo hanno aggredito con calci e pugni al volto, facendolo cadere con violenza a terra. I tre hanno continuato a colpirlo con calci al viso e gli hanno strappato dal polso un orologio di marca Rolex modello Daytona, del valore di circa 50mila euro.
L’uomo, a seguito dell’aggressione, è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Policlinico di Milano, dove gli è stato diagnosticato un trauma cranico-faciale e fratture multiple al viso, con una prima prognosi di 30 gg.
La successiva ricostruzione del grave episodio  è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dai poliziotti delle Sezioni Reati contro la Persona e Crimine Diffuso della Squadra Mobile attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati dei circuiti di videosorveglianza, consultazione delle banche dati di Polizia e delle fonti aperte. La attività investigativa ha consentito di ricostruire l’esatta dinamica e di individuare alcuni importanti dettagli nella fisionomia e nell’abbigliamento degli autori della rapina risultati idonei a identificare gli odierni arrestati, cosiddetti “trasfertisti” in quanto tutti e tre vivono in provincia di Bergamo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.