Milano è memoria, il volto di partigiani su un murale a Niguarda [Gallery]

Onorina Brambilla, Carla Capponi e Giovanni Pesce. Tre protagonisti della Resistenza italiana raffigurati su una parete della Cittadella degli Archivi, in via Gregorovius 15, nel cuore di Niguarda, uno dei primi quartieri milanesi a insorgere contro il regime fascista nell’aprile del 1945.

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Onorina Brambilla, Carla Capponi e Giovanni Pesce. Tre protagonisti della Resistenza italiana raffigurati su una parete della Cittadella degli Archivi, in via Gregorovius 15, nel cuore di Niguarda, uno dei primi quartieri milanesi a insorgere contro il regime fascista nell’aprile del 1945. I loro volti sono stati scelti dal Comune e dagli autori del murale, intitolato “Manifesti della Resistenza 1945-1985”, nella cornice del progetto Milano è Memoria per celebrare l’identità di Milano, città Medaglia d’Oro della Resistenza.
L’opera sarà inaugurata domani, sabato 20 aprile, alle ore 15 nell’ambito delle celebrazioni per il 25 Aprile, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e dell’ANPI. L’evento sarà accompagnato e animato dal coro “Storie, Canti, Fogli Volanti”.

Il murale è stato realizzato dall’artista milanese Davide Ratti, detto “Ratzo”, del Collettivo VolksWriterz in collaborazione con l’Associazione “Another Scratch in the Wall” ed è un tributo della città alla sua storia partigiana, con un particolare omaggio alle donne della Resistenza.
Nell’opera, infatti, spiccano i volti di Carla Capponi, gappista medaglia d’oro al valor militare che partecipò alla Resistenza romana, e Onorina Brambilla (Nori Pesce), nome di battaglia Sandra, grande figura della storia milanese di Liberazione, che amava definirsi “partigiana, antifascista comunista”. Con loro Giovanni Pesce, nome di battaglia Visone, dal 1951 al 1964 consigliere comunale a Milano dove conobbe e sposò la coraggiosa e indomita staffetta Nori.

Al volto delle tre coraggiose e storiche figure fa da sfondo la bandiera dei GAP, i Gruppi di azione patriottica di cui tutti e tre avevano fatto parte. Accanto ad essi è raffigurata una imponente teoria di bandiere rosse che rimandano ai celebri dipinti “Festa Cinese” di Mario Schifano e “i Funerali di Togliatti” di Renato Guttuso. Sotto di esse una barricata partigiana ispirata alle immagini fotografiche e alla documentazione conservata presso la Cittadella degli Archivi, che già è stata oggetto della mostra “Manifesti dalla Resistenza 1945-1985”, da cui appunto prende titolo anche l’opera.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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