Polemica a Milano per una statua sulla maternità. Sala: “pregherò la commissione di riesaminare la questione”

La decisione sarebbe motivata dal fatto che il soggetto rappresenta “valori non condivisi” da tutti. “Il mio giudizio è che non penso che” la statua “urti nessuna sensibilità”, ha aggiunto il sindaco.

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Sulla questione della statua della scultrice Vera Omodeo “c’è una commissione che non risponde a me, io però pregherò la commissione di riesaminare la questione”: così il sindaco Sala, a margine della presentazione della prossima edizione di Milano ArtWeek a Palazzo Marino, ha commentato la decisione del Comune di bocciare la proposta avanzata dai figli della scultrice, scomparsa recentemente, di donare alla città la scultura in bronzo “Dal latte materno veniamo”, per esporla in piazza Eleonora Duse. La decisione sarebbe motivata dal fatto che il soggetto rappresenta “valori non condivisi” da tutti. “Il mio giudizio è che non penso che” la statua “urti nessuna sensibilità”, ha aggiunto Sala. “Non voglio entrare sulla logica della collocazione da una parte o dall’altra, in questo lascio all’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi di fare proposte, non so se la collocazione è giusta o se ci sono altre idee” ha proseguito il sindaco, ribadendo la volontà di chiedere “alla commissione di riesaminarla perché mi sembra un po’ una forzatura sostenere che non risponda a una sensibilità universale o a un giudizio universale”.

Il perché della bocciatura “va chiesto ai commissari che si sono espressi. Io non mi sostituisco a una valutazione che è stata fatta”. Così l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, ha commentato il rifiuto da parte della commissione.

“La maternità come scelta di amore e libertà è un bene da tutelare e valorizzare. Non è cancellando la figura della maternità che si aiutano le donne”. Lo sottolineano in una nota i consiglieri comunali del Pd, Alice Arienta e Luca Costamagna.

Con una nota interviene Alessandro De Chirico Capogruppo Forza Italia Milano: “Una donna che allatta il frutto dell’amore tra un uomo e una donna ha un significato molto profondo e dà una speranza in un momento in cui la natalità in Italia e a Milano è in forte calo. Capisco perfettamente e condivido che Milano debba essere la città dei diritti, ma la cosa sta sfuggendo un po’ troppo di mano. Spero che il sindaco sia stato informato della vicenda e che faccia ricredere gli architetti che hanno bocciato questo regalo dall’alto valore simbolico.”

Il sindaco di Milano, Beppe Sala.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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