Ucciso in piazza a Voghera (Pavia): negata all’ex assessore la giustizia riparativa

Massimo Adriatici, ex assessore leghista del Comune di Voghera, aveva sparato ad un 39enne marocchino con problemi psichici in piazza nella città oltrepadana. Alla vedova un risarcimento di 250mila euro ed una lettera dove l'ex assessore esprime il suo "dispiacere" per l'accaduto.

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Nelle aule del Tribunale di Pavia è ripreso il processo nei confronti di Massimo Adriatici, avvocato di 49 anni ed ex assessore leghista alla sicurezza del Comune di Voghera (Pavia), imputato per eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Youns El Bossettaoui, ucciso la sera del 20 luglio 2021 da un colpo sparato dalla sua pistola. La vittima, un 39enne di origine marocchine alle prese con problemi psicologici che viveva per strada, morì per l’emorragia provocata dal colpo di pistola sparato da Adriatici in piazza Meardi. In apertura dell’udienza (l’ex assessore ha chiesto di non essere fotografato e ripreso dalle telecamere) è stato annunciato l’accordo raggiunto tra i difensori di Adriatici e il legale della vedova per consentire l’accesso alla “giustizia riparativa”. Richiesta che però non è stata accolta dal Tribunale di Pavia. I famigliari della vittima, parti civili nel processo, (i genitori, fratelli e sorelle di Youns) si erano sempre opposti alla richiesta di Adriatici di accedere alla “giustizia riparativa”. Inoltre, l’avvocato della vedova aveva chiesto che l’ex assessore si scusasse pubblicamente. Adriatici ha invece preferito scrivere una lettera nella quale esprime il suo dispiacere per la morte dell’uomo, le scuse (hanno spiegato i suoi legali), sarebbero state un’ammissione di colpevolezza. Ora la vedova (madre di due figli ancora minorenni) accettando il risarcimento di 250mila euro ha ritirato la costituzione di parte civile.

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