Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto infatti la richiesta di concedere i domiciliari in Ungheria, presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra. “Le circostanze non sono cambiate”, ha detto in aula questa mattina il giudice Jozsef Sós aggiungendo che “esiste sempre il pericolo di fuga”. Roberto Salis, il padre di Ilaria, è uscito dall’aula subito dopo che il giudice ha reso nota la sua decisione.
In una lettera scritta a mano e consegnata ai suoi legali, Ilaria Salis autorizza la stampa italiana a pubblicare le sue foto con le manette ai polsi e le catene. “Io sottoscritta Ilaria Salis, nata a Milano il 17 giugno 1984 – si legge -, autorizzo la stampa italiana a pubblicare immagini che mi ritraggono con le manette e tutte le catene che eventualmente decideranno di mettermi in occasione dell’udienza del 28 marzo 2024”. Anche nell’udienza di oggi la donna è comparsa con le manette e le catene.
Negati i domiciliari a Ilaria Salis
Il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di concedere i domiciliari in Ungheria, presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.