BARI (ITALPRESS) – “Noi vorremmo svegliarci da questo incubo e scoprire che Bari non fosse stata attinta da 130 arresti, che all’Amtab andasse tutto bene, che non vi fossero (così come io penso e son sicuro) legami tra la malavita organizzata e i vertici del Comune. Che tutto, insomma, andasse nel verso migliore. Lo dico da barese e padre di due gemelline che vivono in questa città prima ancora che da politico”. Così si è espresso questa mattina a Bari il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, nel corso della conferenza stampa convocata dai parlamentari del centrodestra nell’aula consiliare del Comune sul “Caso Bari – Operazione verità”.
“La commissione di accesso del Viminale farà luce su tutto questo. In questo senso, voglio ricordare una cosa: in questa dichiarazione di guerra fatta da Decaro al ministro Piantedosi non emerge un fatto che riaffermiamo in maniera forte: Matteo Piantedosi è un uomo di Stato, una persona integerrima, il prefetto dei prefetti. Derubricare a schermaglia politica o a eterodirezione da parte nostra di un ministro dell’Interno questa situazione fa venire i brividi sia perché non ci sogneremmo mai di fare una cosa del genere, sia perché sminuisce la figura di una persona che ha dato tanto allo Stato italiano e che non merita di essere trattata nel modo in cui è stato trattato dal sindaco di Bari. Da uomo delle istituzioni mi vergogno di come è stato appellato il ministro da Decaro. La guerra al Comune di Bari l’hanno dichiarata i clan che si sono infiltrati, non il ministro dell’Interno, che mira a sanare questa situazione”.
“La commissione di accesso del Viminale farà luce su tutto questo. In questo senso, voglio ricordare una cosa: in questa dichiarazione di guerra fatta da Decaro al ministro Piantedosi non emerge un fatto che riaffermiamo in maniera forte: Matteo Piantedosi è un uomo di Stato, una persona integerrima, il prefetto dei prefetti. Derubricare a schermaglia politica o a eterodirezione da parte nostra di un ministro dell’Interno questa situazione fa venire i brividi sia perché non ci sogneremmo mai di fare una cosa del genere, sia perché sminuisce la figura di una persona che ha dato tanto allo Stato italiano e che non merita di essere trattata nel modo in cui è stato trattato dal sindaco di Bari. Da uomo delle istituzioni mi vergogno di come è stato appellato il ministro da Decaro. La guerra al Comune di Bari l’hanno dichiarata i clan che si sono infiltrati, non il ministro dell’Interno, che mira a sanare questa situazione”.
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