Welfare, Sala: la società cambia, serve svolta radicale

"Una città più longeva ha bisogno di un nuovo pensiero. Occorre massimizzare le opportunità generate da una vita più lunga e gestire la trasformazione di un welfare che storicamente è stato pensato per una popolazione più giovane".

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“Una città più longeva ha bisogno di un nuovo pensiero. Occorre massimizzare le opportunità generate da una vita più lunga e gestire la trasformazione di un welfare che storicamente è stato pensato per una popolazione più giovane: è tempo di una svolta radicale e non potrà che essere promossa dalle istituzioni pubbliche, in sinergia con il privato e con il terzo settore ed è questo che intendo fare nel mio piccolo”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, durante il suo intervento in apertura del Milano Longevity Summit “Riscrivere il tempo, scienza e miti nella corsa alla longevità”, un ciclo di incontri che riuniranno scienziati ed esperti per discutere dell’allungamento della vita. Dal palco della Sala Alessi, a Palazzo Marino, il sindaco ha sottolineato l’esigenza di investire nel welfare: “Quest’anno nel chiudere il bilancio del Comune ho dato agli assessori macroindicazioni: mettere più soldi nel welfare. Si prospetta un cambiamento più profondo: la società sarà composta nei prossimi decenni da 5 generazioni”. La longevità, “la più grande trasformazione vissuta all’umanità” come ricordato da Sala, sta portando a un cambiamento profondo nella società: “La speranza di vita alla nascita – ha affermato il sindaco dal palco – è stimata in 80.5 anni per gli uomini e 84 per le donne. Gli ultraottantenni sono il 7.7% della popolazione. Entro il 2050 il numero di persone pari o superiori a 65 anni raddoppierà. Nel 2050 ci saranno 2 miliardi di persone over 65 nel mondo. Bisogna prenderne atto e Milano lo fa con questo momento. Sono stato a New York in un incontro tra sindaci di tutto il mondo – ha continuato il sindaco – e sul tema della quarta età e degli over 100 c’è tutto un mondo che sta studiando. Non è più un momento solo di discussione ma c’è già grande attivazione di una serie di componenti della società che sta capendo come gestire”. Per questo motivo, secondo Sala è necessario ripensare l’organizzazione della società: “Dobbiamo essere consapevoli e pronti a guidare il cambiamento, tutto quello che oggi abbiamo messo in campo non è più sufficiente. Con questo ciclo di incontri a Milano vogliamo confermarci come punto di riferimento per la comunità scientifica. Potrebbe venir fuori un nuovo Made in Italy della scienza e della vita. Milano è la capitale naturale grazie alle università e alla plurispecializzazione sul tema della salute. Pensate che la prima università in Italia è nata nel 1088 a Bologna. Le università a Milano sono arrivate solo 150 anno fa e oggi è la vera città università italiana per numero di studenti”, ha concluso Sala.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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