La necessità del Pd Milano di ripensare se stesso, prima che venga giù tutto.

0
138

Di Fabio Massa

C’è chi lo scrive e chi lo dice. E poi c’è chi lo nega. Il Pd Milano ha un grosso problema con la vicenda di Israele e della Palestina. Formalmente tutti – quasi tutti, salvo qualche eccezione – dicono le cose giuste. Dicono che quelli di Hamas sono terroristi e canaglie, dicono che il premier israeliano che non voglio neppure nominare è un criminale. Insomma, sono tutti formalmente equidistanti. Specialmente negli organi dirigenti, che hanno sempre tenuto una linea chiara. L’unico “sintomo” di un distinguo inaccettabile è quella parola, “genocidio”, ovvero sterminio di un popolo, con la quale viene accusato Israele. Si può dire quel che si vuole, ma quella parola non è solo un lemma, nove lettere. E’ l’accusa a Israele di essere nazista. Perché il nazismo si è sublimato nel genocidio degli ebrei. Non c’è nazismo senza genocidio, non c’è Shoah senza genocidio. La stessa parola genocidio è stata creata da un avvocato ebreo per descrivere quello che stavano facendo i nazisti. Dunque, dire che Israele sta scientificamente attuando una politica di genocidio, e dunque di sterminio di un popolo – quello palestinese – vuol dire equiparare la politica di oggi di Israele (criticabile, e pure deprecabile per certi versi) a quella di Hitler. C’è poco da fare, è proprio così. Ma malgrado questo ragionamento, che è lampante, tutta una serie di esponenti della sinistra milanese, e anche del Pd, usano il termine genocidio. L’addio del consigliere Daniele Nahum ai Dem, lungi dal suscitare un dibattito interno, è stato accolto nel silenzio e pure bollato come un semplice cambio di casacca. “Ecco, se ne va in Azione”, e via un’alzata di spalle da parte dei vertici nazionali. L’addio di Cenati da ANPI – vero baluardo di indipendenza e moderazione – è stato archiviato senza grossi patemi. Insisto su quanto ho scritto e detto molte volte: a Milano il centrosinistra sta cambiando, la Palestina molto più di tante altre cose ha cambiato tutto. L’urbanistica, e gli esposti, e le denunce, e le critiche esplicite e implicite al sindaco, stanno cambiando tutto. Prima si apre una fase di riflessione meglio è. Dopo, può solo venir giù tutto.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.