Incidenti sul lavoro, Landini (Cgil): è strage da sistema malato

"È un sistema malato, che ha fatto prevalere la logica di una competizione del mercato sui diritti come elemento di crescita del Paese e ci sta portando a sbattere."

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“Di fronte a quella che ormai è una vera e propria strage bisogna chiedere alle lavoratrici e ai lavoratori, ai cittadini e alle forze politiche di mobilitarsi. I numeri sono drammatici: stiamo parlando di più di mille persone che muoiono, mezzo milione di infortuni all’anno e alle volte sono infortuni che rimangono per tutta la vita, oltre 70mila malattie professionali e di un livello di precarietà nel lavoro che non ha precedenti. È un sistema malato, che ha fatto prevalere la logica di una competizione del mercato sui diritti come elemento di crescita del Paese e ci sta portando a sbattere. Anche se abbiamo avanzato richieste, non abbiamo avuto risposte. Non possiamo più lamentarci, bisogna agire e intervenire sulle cause concrete che stanno determinando questa strage, non mi viene un’altra parola”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine del convegno di Libertà e Giustizia su “Costituzione e riforme, dall’autonomia al presidenzialismo”, che si sta svolgendo a Palazzo Reale, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull’incidente del lavoro nel bresciano costato la vita a un operaio 43enne. “E’ una tragedia che continua perché non si interviene sulle ragioni che stanno producendo questo disastro. Lo abbiamo chiesto in modo chiaro. Bisogna ripristinare le leggi cancellate, rivedere tutto il sistema degli appalti, dove le persone devono avere lo stesso trattamento economico e normativo. Bisogna far prevalere una cultura dove le questioni che riguardano la salute e la sicurezza non possono essere considerate un costo, ma un investimento esplicito. I provvedimenti che il Governo ha preso fino a ora non vanno in questa direzione e quindi pensiamo con la Uil, così come abbiamo fatto manifestando a Firenze, che nei prossimi giorni sia venuto il momento di convocare un’assemblea di tutti i delegati e rappresentanti alla sicurezza: serve una mobilitazione generale su questi temi chiedendo al Parlamento e al Governo di cambiare e fare interventi oggi necessari”.

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Luca Levati
La prima volta della mia vita in cui “sono andato in onda” è stato il 7 luglio 1978…da allora in radio ho fatto veramente di tutto. Dai programmi di rock all’informazione, passando per regie e montaggi. Giornalista dal maggio 1986 sono arrivato a Radio Lombardia nel marzo del 1989 qualche giorno prima della nascita del primo mio figlio, insomma una botta di vita tutta in un colpo. Brianzolo di nascita e di fatto il maggior tempo della mia vita l’ho passato a Milano città in cui ho avuto la fortuna di sentire spirare il vento della cultura mitteleuropea. Adoro la carbonara, Finale Ligure e il Milan (l’ordine è rigorosamente alfabetico). I libri della vita sono stati e sono: “Avere o essere” di Fromm, “On the road” di Kerouac, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera, “Grammatica del vivere” di Cooper e l’opera omnia del collega e amico Piero Colaprico (vai Kola!). I film: “Blade Runner“, “Blues Brothers” e “Miracolo a Milano” quando buongiorno voleva dire veramente buongiorno. Ovviamente la musica è centrale nella mia formazione: Pink Floyd, Frank Zappa, Clash, Genesis e John Coltrane tra i miei preferiti. https://www.wikimilano.it/wiki/Luca_Levati

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