Cosa succederebbe se i protagonisti de “I tre moschettieri” e de “I promessi sposi” si incontrassero sulle sponde del lago in un giorno d’autunno del 1628? Lo ha immaginato Maria Teresa Giaveri, professoressa di letterature comparate, autrice del libro “Quel ramo del lago di Como” (Ed. Neri Pozza), un romanzo-pastiche che unisce erudizione, passione letteraria e divertissement intellettuale.
Avete mai notato che le avventure dei Moschettieri di Dumas si concludono proprio negli stessi giorni in cui cominciano quelle dei Promessi sposi? Nel novembre 1628, mentre finisce l’assedio di La Rochelle e cessano i conflitti fra D’Artagnan e Richelieu, don Abbondio passeggia tranquillamente sulla riva del lago di Como, nella bruma che si sprigiona dai campi della pianura lombarda. Maria Teresa Giaveri ha notato la coincidenza e ha immaginato che cosa sarebbe accaduto se i personaggi dei due grandi romanzi storici si fossero incontrati. Il buon curato nota con timore i due bravi seduti sul muricciolo e… improvvisamente sente un rumore di zoccoli. Uno, due, tre, quattro cavalieri! Giungono nel Ducato di Milano i Moschettieri, sotto la copertura di un mercante guascone, un calmo abate, un feudatario con modi da gran signore e un commerciante d’armi un po’ troppo ciarliero: sono ormai diventati «uomini del Cardinale» e si dirigono verso Lecco per una missione segreta. Questo è solo l’inizio di una serie di avventure che porterà i quattro a incrociare le loro strade – e le loro spade – con i personaggi del romanzo manzoniano, dalla monaca di Monza a un certo pericoloso Bernardino Visconti che però nessuno lí nei dintorni osa nominare.
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