Di Fabio Massa
Alcuni napoletani fregano la gente. I napoletani non fregano la gente. Alcuni milanesi sono sboroni. I milanesi non sono sboroni. Alcuni maschi eterosessuali violentano le donne. Gli uomini non violentano le donne e non devono chiedere scusa. Alcune donne sfruttano gli uomini. Le donne non sfruttano gli uomini e non devono chiedere scusa. Ora, il principio è chiaro e non serve proseguire con la sagra dei luoghi comuni. Ecco perché il consigliere Samuele Piscina deve chiedere scusa, senza fustigarsi sia ben chiaro. Capita di dire cretinate in un dibattito in consiglio, o di usare parole sbagliate che possono risultare offensive. Non dovrebbe capitare, ma capita. In un quartiere non ci sono “i transessuali che sputano sangue infetto”, in un quartiere – al massimo – c’è stato una volta un transessuale che ha minacciato di sputare sangue infetto. Vale come campione? Vale per qualificare una categoria? Come i napoletani, i milanesi, i maschi bianchi, le donne eccetera? No. Ecco perché Piscina non avrebbe dovuto parlare in quel modo, non avrebbe dovuto assolutamente. Ed è per questo che dovrebbe chiedere scusa. Detto questo mi ha molto colpito il tono puntuto con cui la Lega ha commentato – come dice il Corriere, con una certa soddisfazione non mascherata, “sconfessato” – le parole del proprio consigliere. C’è movimento nel Carroccio, e i segnali politici vanno colti.