Di Fabio Massa
Ieri ho letto un interessante post di Luca Paladini su Facebook, che se la prendeva con Atm di cui definiva il servizio in caduta libera. Ora, una maggioranza non è una caserma e io lo capisco. Però c’è anche da iniziare a fare una riflessione sullo stato del centrosinistra a Milano, e quando parlo del centrosinistra parlo di tutti gli esponenti, da quelli moderati a quelli più radicali. Partiamo dal centro. Il centro bisticcia. Azione e Italia Viva litigano, sulla scorta di quanto accade in Europa. I riformisti, che dovrebbero avere una lista unitaria, vanno a trovare Sala? Azione ci va dopo. Il Partito Democratico sembra i Balcani, dilaniato alla questione Palestinese. Dilaniato per una parte, e silente dall’altra, sulla questione dello stadio. Silente sulla gravissima questione dell’Urbanistica e della procura. Si svegliano, tutti compatti – e giustamente! – quando si toccano le questioni riguardanti i diritti. Peccato che fare politica in città non sia solo tutelare i diritti e fare battaglie internazionali, ma anche parlare di amministrazione. Ma c’è di più, perché il lato sinistro della maggioranza è una polveriera: volano esposti (da sinistra!), i verdi sono una componente che pare essere opposizione ma siede in giunta, e nessuno ha capito la portata delle dimissioni del presidente di ANPI, vero punto di mediazione. Lo si capirà tra qualche mese, ma sarà troppo tardi. In tutto questo che cosa c’entra il posto di Paladini? Poco. E’ la dimostrazione che ormai siamo al liberi tutti, anche di fronte alle difficoltà di una azienda – Atm – che deve gestire una rete enormemente più grande di prima con risorse paragonabili a prima, che sconta l’assenza di autisti a causa del costo delle case eccetera eccetera.