Ambra Angiolini a teatro con “Oliva Denaro”

Il Teatro Manzoni di Monza dà il via sabato 2 marzo alla sezione "Altri percorsi" con il monologo di Ambra Angiolini che porta in scena la storia di Oliva Denaro, dall’omonimo romanzo di Viola Ardone. La storia è ispirata a quella vera di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore".

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Il Teatro Manzoni di Monza dà il via sabato 2 marzo alla sezione “Altri percorsi” con il monologo di Ambra Angiolini che porta in scena, diretta da Giorgio Gallione, la storia di Oliva Denaro, dall’omonimo romanzo di Viola Ardone.
La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore“. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto.
All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che
se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe
automaticamente estinto la condanna (anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo
posto nel mondo. E, in un universo che sostiene che “la femmina è una brocca, chi la
rompe se la piglia“, Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando
ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita
scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata“ e
dice no alla violenza e al sopruso.
Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte,
circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e
convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a dire alla figlia
“se tu inciampi io ti sorreggo” e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla
prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della
vergogna.
Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva
Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non
aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente (lo stupro fino al 1981 era
considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona) ad accettare un
aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di
libertà, civiltà e riscatto.

Info: www.teatromanzonimonza.it

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