ROMA (ITALPRESS) – Oltre 6 miliardi euro, pari al 10% circa dell’export agroalimentare made in Italy. A tanto ammonta il valore delle esportazioni italiane verso i mercati asiatici, che in dieci anni ha messo a segno una crescita del 128%. In base ai dati riportati nell’Instant Report ISMEA, il Belpaee è in quinta posizione tra i principali paesi esportatori di prodotti agricoli e alimentari verso l’Asia, dopo Paesi Bassi, Francia, Spagna e Germania. La recente crisi in Medio Oriente sta, però, fortemente condizionando il quadro dei flussi fra l’Asia e il resto del mondo. Tra la fine del 2023 e gennaio 2024 sono crollati i transiti marittimi dal Canale di Suez con i cambi di rotta che hanno comportato un incremento dei costi di trasporto nell’ordine del 40% e un allungamento dei tempi di percorrenza di 7-10 giorni. Uno scenario che rischia di incidere doppiamente sui mercati: parte dei prodotti normalmente destinati ai paesi asiatici, in particolare quelli più deperibili, potrebbero confluire nei tradizionali sbocchi europei dove si configurano possibili rischi di surplus e di riduzione dei prezzi. Il commercio agroalimentare risulta esposto alla crisi non solo nelle esportazioni ma anche nelle importazioni di materie prime e semilavorati. La loro potenziale contrazione potrebbe generare un rallentamento della produzione dell’industria alimentare nazionale.
sat/mrv
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