ROMA (ITALPRESS) – La parità nel mercato del lavoro è ancora lontana dall’essere pienamente realizzata. Nel corso degli ultimi dieci anni, la percentuale di donne impiegate nel settore privato non agricolo è aumentata in modo marginale, come emerge dai dati Inps. La percentuale di donne lavoratrici rispetto al totale degli occupati è passata dal 40,6% nel 2010 al 41,7% nel 2022. Inoltre, le donne continuano a trovare impiego in un range limitato di occupazioni rispetto ai loro colleghi uomini. Sono concentrate in alcuni comparti del settore dei servizi, soprattutto sanità, istruzione e alloggi/ristorazione e sono invece sotto-rappresentate nel settore manifatturiero. Questo si accompagna a una scarsa presenza femminile nelle posizioni di vertice e maggiormente remunerative. Nel 2022 solo il 21% dei quadri e dei dirigenti è di sesso femminile, un dato in aumento rispetto al 13% del 2010. L’analisi dei dati relativi ai rapporti di lavoro subordinato nel settore privato extra-agricolo mostra una netta disparità salariale a sfavore delle donne lungo tutto l’arco temporale considerato. Il vantaggio retributivo maschile nei redditi annuali è di circa il 40% (senza grandi variazioni negli ultimi 10 anni), mentre scende a circa il 30% per le retribuzioni giornaliere.
sat/mrv
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